Diciotto milioni in tre anni dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia per sviluppare il futuro del territorio

PERUGIA – Il presidente della Fonazione Cassa di risparmio di Perugia Giampiero Bianconi lo ha sottolineato davanti alla platea gremita di persone: “Questo documento è frutto di un lavoro condiviso durato mesi, ed è proprio nell’ottica della condivisione che abbiamo voluto presentarlo all’intera comunità”.

Almeno 18 milioni nel triennio, 6 milioni ogni anno, indirizzati su sei linee strategiche che rispondono in modo mirato e trasversale ai crescenti bisogni del territorio: lavoro, ricerca e sviluppo, promozione e solidarietà sociale, valorizzazione del territorio, contrasto della diffusione dei comportamenti a rischio, tutela e valorizzazione del patrimonio artistico.

La Fondazione Cassa di risparmio di Perugia ha presentato il Documento programmatico triennale 2020-2022 in cui sono indicate le linee operative e gli obiettivi strategici che caratterizzeranno l’attività della Fondazione nei prossimi anni. Lo ha voluto fare alla presenza di Francesco Profumo, presidente dell’Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio e già ministro dell’Istruzione, ospite d’eccezione dell’evento “Il Futuro inizia ora”, con il quale la Fondazione oltre a presentare il documento si è soffermata sul ruolo presente e futuro delle Fondazioni di origine bancaria in un contesto socio-economico sempre più complesso e difficile. Tra le numerose personalità presenti anche la neo presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei e l’assessore del Comune di Perugia Michele Fioroni.

Nell’introdurre i lavori all’incontro, coordinato dall’esperto Giorgio Sordelli, il segretario Generale Fabrizio Stazi ha sottolineato che la numerosa presenza “è un primo risultato positivo e tangibile del cammino che la Fondazione ha già percorso ed intende percorrere al fianco della comunità, una comunità ricca di enti pubblici e del terzo settore, di Università, di centri di ricerca e scuole. Entro gennaio comunicheremo le misure con cui daremo attuazione al programma per il prossimo anno”.

Il presidente Giampiero Bianconi ha ripercorso le varie tappe che hanno dato origine al documento, i cui contenuti sono stati poi approfonditi poi dalla vicepresidente Cristina Colaiacovo: l’individuazione dei principali bisogni del territorio attraverso un’analisi approfondita realizzata dalla Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore e all’attivazione di tavoli di confronto con Enti, Associazioni, Istituzioni e cittadini; il coinvolgimento di tutti gli organi e della struttura della Fondazione per selezionare le priorità di intervento su cui indirizzare le risorse.

Si rafforza l’impegno sul fronte del sociale “la linea che ho cercato di valorizzare nel corso del mio mandato” ha detto il presidente, con una particolare l’attenzione all’occupazione giovanile e all’attivazione di sistemi di welfare innovativi per sostenere le fasce di popolazione più fragili, ma sono previsti interventi nel campo della tutela ambientale, per lo sviluppo della ricerca scientifica e la promozione del territorio, anche attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico.

Bianconi descrive un nuovo modello di Fondazione, che valorizza quanto fatto di buono ma si apre anche alla sperimentazione, che rafforza le alleanze e il dialogo con il territorio, che incentiva l’attivazione di partnership tra soggetti pubblici e privati, così da non disperdere energie, e che misura l’impatto che le azioni hanno sul benessere della comunità seguendo un percorso virtuoso e trasparente basato su una gestione virtuosa ed oculata delle risorse a disposizione: “Il lavoro svolto punta, e ci auguriamo di esserci riusciti, ad allinearci all’esperienza delle maggiori Fondazioni d’origine bancaria italiane”.

Un modello che è stato accolto molto positivamente dalla presidente della Regione Donatella Tesei: “Il documento – ha detto – è molto interessante ed in linea con i bisogni della nostra regione; la Fondazione può giocare un ruolo molto importante a sostegno delle Istituzioni per condividere percorsi che ci consentano di evitare di sprecare le risorse e di moltiplicare le possibilità da offrire alla nostra comunità, che oggi sono poche”.

Per l’assessore Michele Fioroni “il rapporto con la Fondazione ha consentito di superare il paradigma, spesso diffuso nella pubblica amministrazione, di presentarsi con la ‘lista della spesa’ per chiedere risorse. Abbiamo cominciato proprio in questa sede ad andare oltre questa logica, per costruire più ambiziosi, come la trasformazione di un non-luogo di degrado a Fontivegge in un luogo dedicato all’innovazione e allo sviluppo. Il Triennale è un momento in cui il territorio non pensa, ma si ripensa e prova a costruire visioni, di cui si ha drammaticamente bisogno”.

L’idea di fondo che rende il documento particolarmente innovativo, come messo in risalto da Gian Paolo Barbetta della Fondazione Giordano dell’Amore di Fondazione Cariplo, è che è stato realizzato con metodo e rigore, unendo gli elementi quantitativi emersi dall’analisi dei bisogni a quelli qualitativi. Questo ha permesso di costruire una strategia partendo da una base robusta, ampia e condivisa”.

Dal suo osservatorio nazionale Francesco Profumo ha confermato un cambiamento, nel corso degli anni, da parte delle Fondazioni di origine bancaria nel perseguire la loro missione sul territorio, passando da un approccio meramente erogativo ad un’azione propositiva che le vede “come parte integrante non solo del territorio ma di un elemento più complesso che sono le comunità”, come “hub aperti che con la loro capacità aggregante riescono a portare al loro interno competenze e saperi diversi che poi ridistribuiscono al territorio”. Profumo parla delle opportunità offerte dalla progettazione partecipata per rispondere alle domande di una società che, oltre alla valorizzazione delle competenze verticali, ha bisogno di connessioni orizzontali.  Guardando al futuro il presidente di Acri parla della sfida sostenibilità, tema al centro della 95esima Giornata Mondiale del Risparmio organizzata da Acri che si è tenuta lo scorso 31 ottobre: “Oggi risparmiare per immaginare il futuro non basta più. Dobbiamo scegliere anche per quale futuro stiamo risparmiando. Possiamo disegnare questo futuro partendo dai diciassette punti fissati dall’Onu e le Fondazioni, riconosciute come uno degli attori del cambiamento, soprattutto nei campi dell’innovazione, della cultura e del welfare, sono soggetti vocati per missione e per legge a promuovere lo sviluppo sostenibile”.

LE SEI LINEE STRATEGICHE E LE PRIORITA’ DI INTERVENTO

 

E’ stata la vicepresidente della Fondazione, Cristina Colaiacovo, a descrivere nel dettaglio i contenuti del Documento programmatico Triennale 2020-2022, sottolineando che gli Organi della Fondazione, attraverso al stesura del Documento programmatico Annuale, individueranno le migliori modalità da adottare di volta in volta tra tutti i possibili strumenti a disposizione. Nell’analizzare le sei linee strategiche che orienteranno l’azione della Fondazione nel prossimo triennio, sono state dunque individuate le seguenti priorità di intervento:

 

LAVORO – Creare maggiori opportunità di lavoro per i giovani prestando particolare attenzione alla riduzione dell’elevato tasso di disoccupazione che colpisce i giovani attraverso il miglioramento dei processi formativi, la facilitazione del rapporto tra scuola e mondo del lavoro, l’incremento delle opportunità di inserimento lavorativo per i giovani e lo sviluppo dell’auto-imprenditorialità;

 

RICERCA E SVILUPPO – Potenziare gli investimenti nella ricerca scientifica per lo sviluppo del territorio facilitando il trasferimento della ricerca al tessuto socio-economico, sostenendo progetti che abbiano una ricaduta diretta sul territorio e contribuendo all’internazionalizzazione della ricerca e all’attrazione di risorse tramite progetti di ricerca nazionali e/o europei;

PROMOZIONE E SOLIDARIETA’ SOCIALE – Promuovere il sostegno, la tutela e l’inclusione dei soggetti economicamente e socialmente più fragili tramite attività di contrasto alle nuove povertà e la sperimentazione di forme innovative di welfare comunitario a sostegno dei soggetti più fragili come gli anziani, le persone con disabilità e i non autosufficienti;

 

VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO – Migliorare la connessione del territorio e la sua promozione turistica attraverso il sostegno di progetti condivisi tra realtà pubbliche e private finalizzati a far uscire l’Umbria dall’isolamento e al potenziamento di sistemi di accoglienza e di promozione turistica;

CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DI COMPORTAMENTI A RISCHIO – Agire sull’elevata diffusione di dipendenze attraverso il contrasto dei comportamenti a rischio, con un’attenzione crescente alle nuove dipendenze che colpiscono in modo particolare i giovani attraverso programmi di prevenzione ed educazione;

 

TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO-ARTISTICO – Sostenere azioni di conservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale e museale nella consapevolezza che nel territorio umbro non è stato ancora fatto abbastanza e che occorra incentivare la collaborazione fra vari attori per realizzare progetti di promozione turistica che generino una maggiore attrattività ed abbiamo anche effetti di ritorno economico.

LE MODALITA’ DI INTERVENTO

Il programma verrà attuato ogni anno principalmente attraverso le seguenti modalità di intervento:

  • progetti propri, ideati e gestiti direttamente o in collaborazione con altri soggetti;
  • tramite la selezione di progetti di terzi con l’apertura di bandi di erogazione su temi specifici che verranno pubblicati nell’arco di ogni anno e che verranno promossi dalla Fondazione al fine di sollecitare la massima partecipazione possibile.
  • richieste libere, nel caso di interventi che non rientrano nelle tematiche definite dai bandi.
Redazione Vivo Umbria: