PERUGIA – “Sull’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica la nostra era una battaglia giusta. La Giunta Tesei chieda scusa e cambi subito la delibera della vergogna”. È quanto dichiara il consigliere regionale Tommaso Bori a nome del gruppo del Partito Democratico. “La donna – spiega Bori – potrà lasciare la struttura ospedaliera dopo
mezz’ora dall’assunzione della pillola Ru486, senza alcun obbligo di ricovero forzoso di tre giorni come imposto dalla Giunta Tesei. Le linee guida del ministero della Salute mettono fine ad una forzatura terribile voluta dalla Lega e stabiliscono una vittoria di civiltà e dei diritti”. “Il consiglio superiore di Sanità prima e il ministero della Salute poi – prosegue Bori – mettono i paletti ad una destra oscurantista che ha provato a riportare l’Umbria indietro di cinquant’anni. È necessario che, dopo aver scatenato una sollevazione popolare e dopo essere andati incontro ad una sonora bocciatura della comunità medica, la presidente Tesei, l’assessore Coletto e il loro consigliere sul tema, il senatore Pillon, chiedano scusa alle donne e all’Umbria. Chi ha lottato per i diritti delle donne e la libertà di scelta stava dalla parte giusta. Hanno cancellato con tanta fretta un diritto che ora va subito ripristinato. La presidente Tesei – conclude – convochi subito la Giunta e cancelli la delibera della vergogna”.
“L’aborto farmacologico è sicuro. La presidente Tesei si adegui, riporti l’Umbria nel 2020 e chieda scusa”. È quanto dichiara il consigliere regionale Thomas De Luca (M5S). “Da articoli dalla stampa nazionale – spiega De Luca – apprendiamo il parere del Consiglio Superiore di Sanità e la società di ginecologia e ostetricia, secondo il quale ‘l’aborto farmacologico è sicuro. Va fatto in day hospital, nelle strutture pubbliche e private convenzionate, e le donne possono tornare a casa mezz’ora dopo aver assunto il medicinale’. Un parere espresso in modo univoco dopo che in Umbria, con un blitz ideologico oscurantista, la Lega aveva tentato di comprimere e limitare fortemente i
diritti delle donne impedendo di fatto l’interruzione volontaria di gravidanza in day hospital. Il parere sarebbe anche approdato all’Agenzia del farmaco per l’aggiornamento del bugiardino della Ru486, nella parte in cui viene ampliato di due settimane il periodo di prescrivibilità”. “Questi pareri – conclude De Luca – andranno a far parte delle nuove
linee d’indirizzo per l’interruzione volontaria di gravidanza che verranno emanate dal ministero della Salute. Ora la presidente Tesei non perda tempo, adegui le disposizioni regionali emanate e riporti l’Umbria nel 2020. Poi chieda scusa”.