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Dedicato ai giovani il libro “L’anima libera e fiera di Perugia” di Mario Valentini

 PERUGIA – Presentato ieri all’Università per Stranieri di Perugia il libro “L’anima libera e fiera di Perugia” scritto da Mario Valentini edito da Volummia e dedicato, come ha specifiato l’autore, ai suoi nipoti e a tutti i giovani.

Un libro “prezioso e coraggioso”, lo ha definito Leonardo Varasano, assessore alla Cultura del Comune di Perugia, che ha moderato l’incontro a cui hanno partecipato, oltre all’autore, anche il sindaco della città Andrea Romizi, e il rettore dell’Università per Stranieri di Perugia Valerio de Cesaris. Presenti, tra gli altri, la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e il vicesindaco Gianluca Tuteri.

Nelle 338 pagine del volume, Mario Valentini, classe 1939 e sindaco di Perugia dal 1990 al 1995, descrive la potenza della città in epoca etrusca e poi in quella del Libero Comune, passando per la crisi che ne seguì, con le lotte fratricide che partorirono i Capitani di ventura e le Signorie e, infine, il tempo della sottomissione definitiva di Perugia al volere e al regime del Papa-Re che durò per oltre tre secoli, dalla Guerra del sale fino al 1860. Valentini racconta anche ‘L’epoca del riscatto’, che iniziò per i perugini dopo i fatti straordinari che interessarono il Nuovo mondo e l’Europa durante l’Illuminismo, e ‘La ricostruzione’, con la figura di Gioacchino Napoleone Pepoli, nominato da Vittorio Emanuele II ‘Commissario generale straordinario nelle provincie dell’Umbria’ il 12 settembre del 1860; una curiosità di un certo valore storico se si tiene conto che la liberazione di Perugia avvenne il 14 settembre. Uno ‘svarione’, seppur formale, della cancelleria piemontese che fece firmare al Re il decreto di nomina di Pepoli due giorni prima che avvenisse la liberazione di Perugia e, a seguire, quella dell’Umbria, il che fa pensare che era stato ormai tutto deciso e le forze cattoliche non avrebbero opposto alcuna resistenza.

Tanti gli spunti di riflessione offerti al lettore nel libro, che non vuole semplicemente raccontare la storia di Perugia: l’obiettivo dichiarato è “parlare ai giovani per fargli conoscere il carattere e i valori identitari dei Perugini” e consegnare loro il testimone. “Le nuove generazioni hanno il dovere di fare crescere ancora la comunità dei perugini. Si deve scommettere sulla loro capacità di interpretare il tempo nuovo e lavorare per rinnovare lo spirito di intraprendenza e libertà – afferma Valentini nel libro e rilancia –; possiamo essere grandi anche ora. Le nostre risorse sono lì che aspettano di essere sfruttate. Dobbiamo saper rilanciare il sapere, con le nostre Università e Accademie, non è ammessa nessuna pigrizia e nessun provincialismo”. “Il libro è una dichiarazione d’amore a Perugia e alla sua popolazione – ha affermato De Cesaris –, che ci offre un senso di identità positivo, aperta al mondo, al dialogo, necessaria per avere una comunità che funzioni e consenta a Perugia di valorizzare le sue eccellenze”. “Credo che il senso di questo lavoro – ha dichiarato Romizi –, facendo un po’ una sintesi di quello che ha caratterizzato i nostri antenati, sia quello di trarre una lezione per i concittadini del domani, che dovranno affrontare un futuro affascinante ma anche molto complesso”.

Valentini ha ricordato che il ricavato della vendita del libro andrà agli ‘Asili notturni’, un ambulatorio solidale nato a Perugia nel 2018, di cui egli stesso è socio fondatore, che si impegna a offrire gratuitamente cure odontoiatriche, oculistiche, audiologiche e dermatologiche ai meno abbienti. La nascita dell’Ambulatorio Solidale di Perugia si deve alla volontà di Fabio Bastianini di replicare, anche nel capoluogo umbro, ciò che venne realizzato già dal 1886 da un gruppo di persone di Torino che, all’insegna del trinomio ‘Labor, Virtus, Caritas’, decisero di offrire, senza distinzione di fede, ideologia, colore della pelle, estrazione sociale, lingua, cultura e nazione, un letto, un pasto caldo e cure mediche, chiamandolo Asili Notturni ‘Umberto I’ Torino. Un grande impegno che oggi è garantito a Perugia dal lavoro volontario di circa 40 medici e 30 volontari per le diverse mansioni.

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