PERUGIA -“Le persone sono importanti”, restano impresse le parole pronunciate dalla moglie del professor Bernardino Ragni a cui è stato dedicato il Secondo Atlante Ornitologico dell’Umbria che è stato presentato, ieri pomeriggio, 12 settembre, a Perugia a Palazzo Donini. Il primo era stato pubblicato nel 1997 e lo stesso Ragni lo aveva definito “la prima opera regionale… sulle bestie selvagge umbre”.
Le persone sono importanti aveva detto lei con emozione e fierezza nel prendere il microfono dopo essere stata introdotta da uno dei curatori, Mauro Magrini, gli altri sono Giuseppina Lombardi e Francesco Velatta, che poc’anzi le aveva consegnato la prima copia di quel secondo atlante. Poche parole le sue, quelle giuste. Con quel gesto si era inteso affidarle quel che per i curatori il professor Ragni, scomparso da poco più di un anno, aveva significato, nel rispetto e nella stima di un uomo che in loro aveva profuso la passione per la ricerca faunistica tanto da indurli a continuare un percorso nato insieme e che di certo, crediamo, lui non avrebbe voluto si arenasse.
È da questa premessa che, raccolti in una elegante sala affrescata, un pubblico di esperti ed interessati alla materia si è riunito ieri pomeriggio. A spiegare ampliamento e riduzioni della distribuzione regionale degli uccelli nidificanti e svernanti nel quinquennio 2012-2017 su aspetto geobotanico, vegetazionale, territoriale e del paesaggio, ci ha pensato lo stesso Velatta che, con parsimonia di dettagli e chiarezza ha arricchito la platea di nozioni anche non tecniche permettendo ai (pochi) non addetti ai lavori un graduale avvicinamento. Un’illustrazione forse un po’ lunga ma non meno efficace nei suoi punti essenziali. Contributo in equilibrio con ciò che la dottoressa Giovanna Saltalamacchia del Servizio di Programmazione Faunistica Venatoria della Regione Umbria, ha dato, portando l’esempio virtuoso dell’Osservatorio faunistico regionale. La Regione è stata promotrice fin dal primo atlante ed è tuttora impegnata a monitorare la biodiversità circostante come ben dimostra questa seconda pubblicazione, ricoprendo di fatto un ruolo di primo piano nel sostenere e tutelare la ricerca faunistica.
C’è di più. “L’Atlante dell’Avifauna Umbra mostra un generale incremento nella distribuzione della specie sul territorio regionale – scrive l’assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini nella presentazione del volume – e un aumento delle specie nidificanti e svernanti. Inoltre ci consente di evidenziare le situazione di sofferenza di alcune specie in modo da indagarne i motivi ed intervenire”.
L’atlante che comprende due libri è suddiviso in una sezione generale, una più descrittiva e specifica ed una che, infine, allega schede monografiche delle diverse specie compilate con l’aiuto di diversi studiosi e corredate da un preciso raffronto con l’atlante precedente.
Non sorprende allora se nel tentativo maturato di mantenere vivo chi, in passato cercò di valorizzare e conservare l’ambiente e le sue specie, il ringraziamento posto all’inizio di questo Secondo Atlante vada proprio al professor Ragni perché è evidentemente insito nella sua persona, ed oggi nel suo ricordo, il valore imperituro di quella memoria storica.