Danilo Sacco, doppio concerto in Umbria

FOLIGNODanilo Sacco bis: quella che per vent’anni è stata la voce potente dei Nomadi sarà mercoledì 8 maggio all’Auditorium San Domenico per la stagione di ‘Foligno Musica’ (ore 21.15) e il giorno dopo, giovedì 9 maggio, all’Urban di Perugia (ore 22). Due tappe in Umbria, quindi, del nuovo tour del cantautore che da anni ha intrapreso una carriera da solista per presentare  il suo ultimo disco ‘Gardè’.  Tra l’altro questo brano che dà il titolo all’album, è stato scritto assieme a uno psichiatra, Silvio D’Alessandro, che è calabrese di origine e perugino d’adozione. Il concerto si incentra sull’ultimo lavoro ma ci saranno anche canzoni di Francesco Guccini che per Danilo Sacco è un punto di riferimento irrinunciabile e, ovviamente, dei Nomadi a cui è rimasto legato nonostante le strade si siano separate.

La copertina del disco davanti

 
 
 
 
 
 
 
 
… e retro

 
 
 
 
 
 
 
 

Dunque Danilo Sacco ha fatto uscire ‘Gardè’ a 4 anni di distanza dall’ultimo disco ‘Minoranza Rumorosa’. “Presento un disco quando ho cose da dire – spiega –  e la gestazione può essere anche lunga”. Intendiamoci, non come il suo idolo Peter Gabriel ma se è necessario… Fatto è che il parto è stato portato felicemente a termine perché pieno di contenuti e ben curato musicalmente parlando, anche grazie alla collaborazione con il chitarrista statunitense Neil Zaza con il quale è entrato in contatto casualmente. Danilo Sacco, che oltre a cantare è anche chitarrista, ha infatti postato sul suo profilo facebook ‘I’am alright’ commentando entusiasticamente il brano di Zaza che, il giorno dopo, ha ringraziato. Da lì è nato poi tutto.

Parlavamo di contenuti: alla domanda riguardo un aggettivo per connotare ‘Gardè’ Sacco ci ha risposto:”Politico”. La dedica al sindaco di Riace, Mimmo Lucano, del resto, dice tutto. “Mimmo Lucano è un esempio concreto di solidarietà e di militanza sociale in un periodo buio come il nostro, abbiamo tutti un bisogno impellente di persone che lottino per mantenere vivi i nostri valori ed ideali, troppo spesso triturati in un meccanismo che premia i più furbi e non i più coraggiosi. Ci si lamenta del mondo in cui viviamo ma spesso deleghiamo agli altri anche le nostre responsabilità. C’è bisogno di gente che dia una mano, che resista e riscopra quella parola troppo spesso violentata ed abusata che è umanità”.

Insomma, un disco militante, come si usa dire, coerente con l’impegno che questo artista mette nelle cose che fa. Bellissimi i concetti legati ai suoi racconti sullo sport per dire cos’è o dovrebbe essere l’amicizia. Come nel caso del brano ‘Amico mio’  che racconta lo straordinario affetto che si era venuto a creare tra la leggenda del rugby, il sudafricano Joost Van Der Vesthuizen e l’avversario neozelandese Jonah Lomu in cui a fare da sfondo c’è l’apartheid. Lungo le tredici tracce che compongono l’album c’è molto da ascoltare e scoprire come nel caso di ‘Jesse e Lutz’ scritto per Jesse Owens e Luz Long; e nel caso di ‘Best’ il geniale e anticonformista calciatore nord irlandese George Best.  Dalla sua storia non traspare solo la grandezza di un fuoriclasse – spiega Sacco – ma ancor di più la sregolatezza di un uomo che voleva vivere senza remore né rimpianti le proprie debolezze. Scelta che lo ha reso, per quanto mi riguarda, ancora più grande a discapito di molti atleti-macchine. E poi la sua fine è stata piena di dignità quando si è mostrato a tutti per far comprendere i danni che può causare l’alcol“. 
Il disco parla anche di diritti delle donne, emancipazione e sicurezza sul lavoro: “Argomenti ed emergenze – spiega Danilo Sacco – che mi sembra stiano passando in secondo piano quasi che l’unica cosa di cui occuparsi debba essere la questione migranti. Qualcosa non torna”. Temi che, chi vorrà, potrà scoprire ascoltando questo disco che di cose ne dice tante.
Chiudiamo con i musicisti che hanno dato vita all’album: oltre a Danilo Sacco (bouzouki in “La lunga strada”) ci sono Valerio Giambelli (basso, chitarre e bouzouki), Andrea Mei (piano, tastiere, hammond fisarmonica, programmazioni), Marco Mattei (batteria, percussioni, programmazioni), Ermanno Antonelli (mandolino in “Marzo 1911, chitarra slide in “Spazza via”), Elisa “Ellis” Tartabini (voce in “Marzo 1911” e cori in “Sarò qui per te” e “Io vivo ancora”) e, come detto, Neil Zaza (chitarra solista in “Una nuova Babele”).
Per chi ci andrà, buon concerto.

Info: tel. 3279705115

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Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.