TERNI – Riceviamo dall’Associazione Cittadini Liberi e pubblichiamo: “L’evoluzione dell’emergenza collegata al Covid-19 sta mostrando delle vistose differenze nella diffusione del contagio nel mondo e nelle diverse aree del nostro Paese. Sotto questo punto di vista l’Umbria e l’area ternana sono state per lo più risparmiate dalla criticità che, purtroppo, ha coinvolto molte regioni del Nord Italia.
Per queste ragioni riteniamo sia indispensabile ed urgente che vengano rapidamente individuati, resi pubblici ed approntati, da parte del Governo, i criteri, le modalità e tempistiche che, garantendo il massimo della sicurezza possibile, consentano una progressiva riapertura delle attività e della circolazione delle persone, a partire dalle aree dove il contagio ha avuto impatti meno rilevanti: occorre procedere con una apertura differenziata per regioni e aree geografiche.
In questo ambito le amministrazioni locali e la Regione dell’Umbria, dopo la fase di chiusura completa che ha dimostrato la sua efficacia nel contenimento del contagio, possono contribuire, in base alle competenze specifiche, alla programmazione della fase di ripartenza delle diverse attività:
– mantenendo la massima rigorosità per le aree di maggior criticità (“zone rosse”);
– garantendo un’efficace vigilanza epidemiologica per prevenire e affrontare eventuali nuovi focolai;
– rafforzando i presidi sanitari generali e soprattutto territoriali;
– definendo i criteri generali di sanità pubblica e lasciando ai soggetti economici la flessibilità di gestione delle modalità, dei tempi e degli orari di lavoro;
– vigilando sul rispetto delle necessarie misure di distanziamento ed igiene nei luoghi pubblici, nelle attività produttive e commerciali, negli spazi e attività ricreative etc .
Per questo riteniamo urgente che la Regione dell’Umbria e le amministrazioni locali (con i sindaci umbri che si sono distinti per la capacità di gestire l’emergenza in base alle esigenze delle comunità) promuovano un’iniziativa per l’apertura differenziata presso il Governo nazionale. Nella cornice nazionale riteniamo indispensabile che la Regione dell’Umbria indichi una tempistica definita attraverso una pianificazione che sia concertata e condivisa con il coinvolgimento di tutte le componenti istituzionali locali, con le rappresentanze delle imprese e del lavoro, con le associazioni di categoria”.