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Dalla violenza si può uscire: lo raccontano per immagini e parole e Vania Cantoni e Monica Menichini in “Cenerentola io”

FOLIGNO – Confidenze, risate, lacrime, complicità, solidarietà: dalle serate tra due amiche accomunate da un difficile percorso personale di violenza, nasce un originale progetto, denso di leggerezza, consapevolezza e ironia. Il mini-libro Cenerentola io, presentato presso lo spazio Eklektikòs di Foligno nella Giornata internazionale della donna, è una piccola e preziosa guida che ripercorre le tappe dello sfortunato incontro di una cenerentola con un uomo dalla personalità narcisista, abilmente celata dalla maschera di principe azzurro. Le dinamiche delle relazioni tossiche, purtroppo, sono spesso invisibili agli occhi esterni. L’atteggiamento manipolatorio del principe Narciso può confondere e ingannare, facendo credere alla donna che stia vivendo una favola, quando in realtà sta cadendo in una trappola fatta di violenze psicologiche e svalutazioni. Cenerentola io è la storia di una donna che, all’inizio, si perde in una relazione che sembra essere il sogno di ogni ragazza, ma che si rivela essere un incubo che la priva della sua identità e della sua autostima.

 

 

La creatività narrativa di Monica Menichini, e l’arte pittorica di Vania Cantoni si intrecciano perfettamente per raccontare con spontaneità, schiettezza e orgoglio che dalla violenza si può uscire, e che, da una esperienza negativa si possono trarre nuovi stimoli per aiutarsi e per aiutare gli altri. L’arte e la narrativa diventano strumenti terapeutici utili a esternare il dolore, ma anche a trasformarlo. Raccontare diventa un modo per rielaborare, alleggerire, riscoprire se stesse, e, al tempo stesso, lanciare un messaggio di speranza. Quando una donna vive le dinamiche svalutanti delle relazioni tossiche, perde tutto, anche la coscienza di sé; riuscire a superarle significa riscoprire e ricostruire il proprio io. Cenerentola io rappresenta un piccolo ma significativo tassello di consapevolezza, una tappa di un percorso che conduce la donna a recuperare il suo ruolo di indipendenza e a riconnettersi con quella autenticità persa nella gestione della relazione tossica. Uscire da queste dinamiche può essere un’occasione di crescita, e questo piccolo libro ne è un chiaro esempio.

 

 

L’incontro di Foligno è stato un momento importante per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle relazioni abusive e per promuovere la cultura della solidarietà. La presenza dell’avvocata penalista Luana Sciamanna, esperta in diritto delle violenze di genere, ha dato un ulteriore valore all’iniziativa, con un intervento che ha messo in luce l’importanza della collaborazione, del fare rete, dell’aiuto reciproco. Il suo messaggio è stato chiaro: l’unione delle forze è fondamentale per affrontare il fenomeno della violenza e per supportare chi ne è vittima. La violenza psicologica, fisica ed economica è un problema che riguarda non solo le donne, ma anche gli uomini, e nessuno dovrebbe affrontarla da solo. La creazione di progetti condivisi, come quello di Cenerentola io, è fondamentale per offrire un aiuto concreto e per sviluppare meccanismi positivi di crescita personale e collettiva.

L’idea creativa di Monica Menichini e Vania Cantoni non si ferma al mini-libro, ma rappresenta l’inizio di un percorso che si arricchirà di altre attività ed eventi. Ogni passo compiuto in questo viaggio è una piccola vittoria contro la violenza e l’isolamento. Ogni storia condivisa, ogni parola letta, ogni gesto di solidarietà contribuisce a spezzare il silenzio che troppo spesso circonda la violenza nelle relazioni.

 

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