Dal Poverello d'Assisi ad Antonio Vici: a Stroncone convento e chiesa dedicati a loro

STRONCONE – Nel 1213 Il Poverello di Assisi passò a Stroncone e, dove era una edicola dedicata alla Madonna, (veneratissima dal popolo locale),  edificò l’attuale convento e la chiesa.

Stroncone:, chiesa di San Francesco cappella Malvetani, particolare dell’affresco su San Francesco

Nel 1291 Papa Nicolo’ IV concesse l’ indulgenza verso  tutti coloro che visitavano e pregavano in questa chiesa. Anche  Papa Pio II, nel 1460 alloggio’ in questo convento, come riportato in un suo scritto. Il complesso, convento e chiesa (nella foto), all’inizio era dedicato alla Vergine Assunta, soltanto nel 1550 fu dedicato a San Francesco .
Proprietà dei Frati Minori della Provincia Serafica di San Francesco di Assisi, fino ad oggi. Nel XVII secolo fu centro culturale e teologico di grande rilevanza,  si ricordano i francescani: Costanzo Malvetani, Arcangelo Contessa, Agostino Mattielli il quale scrisse “Umbria Serafica” (dal 1208 al 1684) e “Discorso sopra la terra di Stroncone”. Riordino’ nel 1672 la biblioteca del convento catalogando circa 1660 volumi, giunta fino a oggi.
Stroncone:, portale della chiesa di San Francesco

Qui ebbero l’ illuminazione divina Antonio Vici, Beato Giovanni compagno di Fra Paoluccio Trinci (nella riforma della osservanza francescana), beati Antonio e Girolamo, e Sant’Ottone protomartire francescano in Marocco (1220) che quest’ anno 2020 ricorre l’anniversario del martirio di lui e dei suoi compagni. Ci sarebbe molto da scrivere su questi personaggi importantissimi per la storia locale e spirituale, ma tratteremo in un altra occasione quando ci occuperemo della figura di Antonio Vici patrono del Paese. Ora uno sguardo alla parte artistica. Esternamente, sulla piazzetta antistante la chiesa e il convento,  si possono scorgere due cappelle. Nella prima dedicata a Sant Antonio da Padova edificata attorno al 1499-1500. Bello l’affresco di Tiberio d’Assisi raffigurante la Madonna in Trono col Bambino tra i Santi Antonio da Padova, Girolamo, Michele Arcangelo, Bonaventura, sullo sfondo una marina.
Stroncone:, cappella di Sant’Antonio da Padova, affresco di Tiberio di Assisi del 1509

A sinistra un San Rocco, il Cristo e Santa Caterina. Il dipinto fu commissionato da Virginia Palloni Lidderucci. La seconda cappella e dedicata a Sant Antonio Abate dove sono raffigurati le storie del Santo sia sulle pareti che sulla volta. Si accede all interno della chiesa passando da un artistico portale in pietra  del XV secolo. L’ interno e’ a due navate, una più grande dell’altra. Il primo altare e dedicato al Crocifisso di patronato di Bernardino Odducci con la pala raffigurante la Crocifissione e molti  personaggi. Il successivo e dedicato alla corda con il dipinto raffigurante San Francesco che distribuisce il suo cordone ai suoi confratelli e consorelle. Nella volta dell’ abside l’estasi di San Francesco tra nuvole, angeli e Antonio e Giovanni Vici, mentre la colomba dello Spirito Santo irradia la luce divina.
Stroncone:, chiesa di San Francesco, altare del patrono Antonio Vici

 
Nella cappella di San Diego e’  raffigurato il miracolo del Santo che guarisce un sordo. Opera di Baldassarre Croce bolognese del 1607. Questa cappella era di patronato di Gregorio Contessa. Qui con grande devozione, sotto l altare e costruita nell urna il corpo incorrotto del Patrono  Antonio Vici. L’ altare della Concezione o Malvetani mostra un prezioso affresco staccato di Scuola Umbra del XV secolo. Il dipinto raffigura la Madonna in trono col Bambino poppante con angeli e  San Francesco. Patronato dell altare la famiglia Malvetani. Nel paliotto dell altare stemma della famiglia e la raffigurazione della transazione della Santa Casa di Nazaret a Loreto. Segue l’altare del Terzo Ordine Francescano  eretto nel 1656 dove e raffigurato San Francesco e Santa Chiara e i confratelli dell’ ordine. Sullo sfondo il paese di Stroncone.

Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.