Solidità, funzione e bellezza erano i tre canoni che, essenziali l’uno all’altro, esprimevano il concetto unitario di architettura secondo Vitruvio che, a cavallo tra il primo secolo avanti Cristo e il primo dopo Cristo, ha lasciato un testo, il De architectura, che oltre a descrivere come all’epoca i romani progettavano dai ponti agli acquedotti fino agli utensili di tutti i giorni, ha rappresentato un principio teorico fondante questa disciplina perlomeno per la parte del mondo che guarda a Occidente. Oggi? Vale ancora? Oppure occorre ripensare il tutto e in quali forme?
A Perugia e Assisi la prima edizione di “Seed – Design actions for the future”, ovvero il Festival internazionale di architettura, si interrogherà su questo e molto altro partendo da un concetto essenziale: l’architettura intesa come fertilizzante. Ciò, grazie al seme di idee e intenti che da domani, dal 24 al 30 aprile, tenteranno di far germogliare nella verde Umbria, e poi in molte altre terre, designer, architetti, ingegneri, urbanisti, artisti, scienziati, filosofi, psicologi, economisti, accademici e imprenditori.
In questa video intervista concessa a vivolumbria.it, il presidente dell’Istituto nazionale dell’architettura, Andrea Margaritelli, ci parla di questa prima edizione del Festival.
DOVE
Le due principali location saranno l’Auditorium San Francesco al Prato a Perugia e il Centro convegni Colle del Paradiso ad Assisi.
COSA
Dibattiti e confronti serviranno a formulare proposte adeguate all’imperare frenetico dei cambiamenti che, come nel caso del clima, impongono interventi di rapida trasformazione nei modi di agire grazie all’unione di un pensiero che contempli scienza, filosofia e arte.
COME
L’obiettivo è pressante quanto complesso. In quanto tale richiede la convergenza di più fattori. Rispetto del sistema vegetale da tradurre con la realizzazione del giardino agrivoltaico, con l’edilizia innovativa, la biologia cellulare.
CHI
Protagonisti molti nomi illustri. Dal fisico Fabio Truc alla virologa llaria Capua, passando per i grandi nomi della progettazione: Renzo Piano Building Workshop, Benedetta Tagliabue, Kjetil Trædal Thorsen – Snøhetta, Michele De Lucchi, Carlo Ratti, Paola Viganò, Mario Cucinella, Joseph Grima.