Dai Protomartiri ternani Antonio da Padova perfezionò la sua vocazione francescana

TERNI – La chiesa di Sant’Antonio a Terni è stata eretta a Santuario il 13 giugno del 2010 quando vi sono state deposte le reliquie dei cinque protomartiri francescani. In occasione del 790 esimo anniversario del “dies natalis” dei Protomartiri l’allora vescovo di Terni, monsignor Vincenzo Paglia, ha ottenuto dal suo omologo di Coimbra, alcune reliquie dei martiri. Tali santi, Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto, furono tutti  originari del territorio ternano.

I Protomartiri francescani ternani Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto

Le loro reliquie si trovano all”interno della chiesa nella navata sinistra all’interno di un reliquiario posto sotto una grande pala che raffigura scene della loro vita e che e’ stata dipinta da Piero Cosentini.
Terni, chiesa di Sant’Antonio da Padova: altare e reliquiario

Ma chi erano i Protomartiri e cosa centra Sant’Antonio da Padova?  I Protomartiri erano originari di Calvi dell’ Umbria, Narni, Sangemini, Stroncone, e furono i primi giovani che si unirono a San Francesco d’ Assisi.
Nel 1219, durante il Capitolo dei frati a Santa Maria degli Angeli, chiesero e ottennero di andare a predicare il Vangelo di Cristo in Marocco e, qui, vennero martirizzati il 16 gennaio del 1220. Alla vista dei loro corpi, che vennero portati in Portogallo, un canonico agostiniano di nome Fernando decise di diventare anche lui frate minore francescano e prese il nome di Antonio, con cui oggi conosciamo e lo veneriamo quale santo non solo a Padova ma in tutto il mondo.
Terni, chiesa di Sant’Antonio da Padova: particolari della pala d’altare di Piero Casentini


A Terni  presso il Santuario dei Protomartiri francescani in via Curio Dentato iniziata la tredicina in onore di Sant’Antonio tutte le sere il Rosario ore 17,45 a seguire ore 18,30 Santa Messa. L’ edificio rispetta le distanze e i protocolli di sicurezza covid 19.

Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.