NARNI – Da oggi, 1 agosto al 6 agosto Narni ospiterà la 28^ edizione di “Narni. Le vie del cinema“, la rassegna di cinema restaurato diretta da Giuliano Montaldo e Alberto Crespi e organizzata per iniziativa del Comune di Narni con la collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e con la Scuola Internazionale di Comics di Roma. Ricca la selezione di film di recente recupero proiettati ogni sera a partire dalle ore 21 sul grande schermo allestito nel Parco pubblico “Bruno Donatelli” di Narni, a ingresso gratuito.
“Il cinema restaurato – viene spiegato dagli organizzatori – è arte, scienza, storia, memoria. Anche quest’anno Narni sintetizzerà queste discipline proponendo al pubblico classici del cinema italiano restaurati. È un modo di tener viva la memoria di un’arte – quella cinematografica – che ha fatto dell’Italia un modello per tutte le cinematografie del mondo”.
I FILM
La lista dei film selezionati inizia con Per grazia ricevuta, di Nino Manfredi: film del celebre attore e regista romano per il quale ricevette nel 1971 a Cannes il premio per la miglior opera prima. Il film verrà introdotto dall’attore Francesco Montanari (Romanzo criminale – La serie, Il cacciatore) e da Andrea Ciaffaroni, autore della biografia “Alla ricerca di Nino Manfredi”, uscita nel 2021 per l’editore Sagoma.
Si prosegue con Caro Michele di Mario Monicelli: tratto dal romanzo del 1973 di Natalia Ginzburg, il film racconta la storia di un ex-sessantottino esiliato a Londra. Il film valse a Mariangela Melato il David di Donatello e il Nastro d’Argento come miglior attrice protagonista. Caro Michele sarà presentato al pubblico dalla scrittrice e giornalista Sandra Petrignani, autrice del saggio biografico La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg.
Il 3 agosto salirà sul palco di Le vie del Cinema il regista e sceneggiatore Gianni Amelio (Hammamet) per presentare Pasqualino Settebellezze di Lina Wertmüller: sarà l’occasione per (ri)vedere uno dei film della grande regista in cui Giancarlo Giannini interpreta uno dei suoi ruoli più famosi.
Con Venga a prendere il caffè da noi viene proiettato uno dei film migliori di Alberto Lattuada, tratto dal romanzo “La spartizione” di Piero Chiara, il cui cast è composto da – tra gli altri – Ugo Tognazzi, Francesca Romana Coluzzi e Milena Vukotic che di persona presenterà il film.
Il 5 agosto è la volta de I clowns di Federico Fellini, documentario televisivo del celebre regista in cui viene analizzata, anche sotto un punto di vista storico, la figura del clown in tutta Europa. A presentarlo sarà Liana Orfei, che compare anche nel documentario in quanto parte della celebre dinastia circense di fama internazionale.
Si chiude la rassegna con Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini nel suo recente restauro in digitale (4K) realizzato in occasione del centenario Pasoliniano: un modo per riscoprire un grande classico del cinema italiano che vede protagonista l’intramontabile Anna Magnani.
Pasqualino Settebellezze, Per grazia ricevuta, Caro Michele e Mamma Roma sono restauri a cura di CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con RTI – Mediaset; Venga a prendere il caffè da noi è un restauro a cura di CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Minerva Pictures; I clowns è un restauro a cura di CSC – Cineteca Nazionale, Cinecittà Luce, Cineteca di Bologna nell’ambito del Progetto Fellini 100.
PER I PIÙ PICCOLI
La rassegna parallela alla classica selezione di pellicole restaurate proporrà ogni sera sul grande schermo a partire dalle ore 21, in un’ala laterale del Parco pubblico “Donatelli”, una selezione di film animati dedicati ai più piccini. Saranno proposti: Basil l’investigatopo di Ron Clements,
John Musker, David Michener e Burny Mattinson; Fievel sbarca in America di Don Bluth; La strada per Eldorado di Don Paul e Eric Bergeron; Brisby e il segreto di Nimh di Don Bluth; Totò Sapore e la magica storia della pizza di Maurizio Forestieri; A Bug’s Life – Megaminimondo di John Lasseter e Andrew Stanton (co-regia).
COMICS
Da quest’anno prende il via la collaborazione tra la Scuola Internazionale di Comics di Roma e la rassegna Le Vie del Cinema. “La Scuola Internazionale di Comics – spiegano gli organizzatori – leader di settore della formazione nelle arti grafiche e visive, propone ogni anno ai suoi allievi e alle sue allieve attività formative che offrano la possibilità di relazionarsi con progetti per committenti esterni. Si tratta per i ragazzi e le ragazze di importanti esperienze di crescita personale e professionale a cui la Scuola presta particolare attenzione. Con questo obiettivo è nata l’idea di collaborare con Le Vie del Cinema, un evento che dal 1995 cerca di valorizzare il cinema e sensibilizzare il pubblico alla fruizione di pellicole che hanno fatto la storia del cinema italiano, proposte in versione restaurata. Il coinvolgimento in questo progetto ha riguardato le classi del terzo anno dei corsi di Illustrazione e Graphic Design che, sotto il coordinamento dei docenti responsabili Sandro Mattioli e Franco Marconi, hanno elaborato la strategia di comunicazione della manifestazione. I ragazzi e le ragazze hanno lavorato insieme – proseguono gli organizzaztori nella nota stampa – per realizzare la nuova veste grafica della rassegna, producendo una serie di materiali correlati che serviranno per pubblicizzare l’evento e arricchirne l’impianto visivo. Il risultato finale prevede una serie di illustrazioni originali, dalle rielaborazioni artistiche delle locandine dei 6 film in programma al ritratto dei registi e della regista, che saranno esposte in mostra nel luogo in cui si svolgerà l’evento, e il materiale grafico coordinato, ideato per una comunicazione d’impatto ed efficace. I lavori prodotti dagli studenti e dalle studentesse della Scuola Comics confluiranno inoltre nel catalogo ufficiale di Le Vie del Cinema che viene annualmente proposto per documentare la manifestazione. Si tratta quindi di un’occasione importante per aspiranti designer, artisti e artiste per proporre la propria professionalità, per fare una reale esperienza sul campo e mettere in mostra il proprio talento. I linguaggi espressivi del cinema, del disegno e del design si incontrano per un progetto unico, che ha il merito di investire sulla creatività di giovani professionisti e professioniste, collegando la loro formazione alla storia della grande cinematografia italiana”.
OMAGGIO A BONIFACIO PONTONIO
Bonifacio Pontonio – Boni, per i tanti amici e ammiratori delle sue opere di artista visivo e graphic designer – nasce nel 1948 a San Marco in Lamis, in provincia di Foggia. Lascia presto la Puglia, assecondando una naturale spinta alla ricerca e uno spirito curioso che non lo hanno mai abbandonato e che trasmette a generazioni di nuovi professionisti della comunicazione visiva.
Esordisce nel mondo dei fumetti alla fine degli anni ’60 con Supergulp e Play Comix, spalla a spalla con Franco Bonvicini (Bonvi) e Guido De Maria. Nel 1979 progetta Il Giornale del Sud, primo quotidiano a colori in Italia, diretto da Giuseppe Fava. In seguito, si dedica interamente al graphic design e alla progettazione di sistemi di identità visiva per grandi aziende e istituzioni.
Professionista tra i più importanti in questo campo, vive e lavora tra Milano, Parigi e Roma. A lui si affidano imprese e organizzazioni come l’agenzia di stampa Ansa (di cui crea e cura per tre decenni l’immagine), Eni, Confindustria, Alitalia, Rai, Engineering, Paysages Possibles. La passione per il cinema e l’interesse per la comunicazione sociale lo portano a Narni, dove per il Comune disegna dal 1999 l’immagine di Le vie del cinema, rassegna del film restaurato diretta da Giuliano Montaldo e Alberto Crespi.
Intensa è la sua attività didattica in centri di alta formazione quali lo IED/Istituto Europeo di Design, il Centro Studi Comunicazione Enrico Cogno, la Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza. Così lo ricorda Stefano Cipolla, ex allievo oggi art director del settimanale L’Espresso: “Amava i suoi studenti tutti, quasi fossero un’entità unica che aumentava di anno in anno, di decennio in decennio, e a loro si dava senza riserve. Insegnava il rigore e la serietà professionale: tutto andava progettato al meglio, che si trattasse di un calendario, di un logomarchio o di un magazine. E insegnava soprattutto l’entusiasmo per una professione in cui si era imbattuto quasi per caso e che poi era divenuta parte fondamentale e imprescindibile della sua natura.”
Per anni fotografa strade, periferie, autobus e metropolitane, libri e librerie, monitor, scarpe spaiate e oggetti portati dal mare. Boni è un artista della comunicazione visiva, impegnato tra intuizione e progetto, misura e sperimentazione, umanità e natura. Anche la fotografia, per lui, è sguardo critico e impegno sociale. Gli scatti di una Leica o di una Canon devono parlare di un mondo che cambia in fretta, tra contraddizioni, smarrimenti e speranza da non tradire, soprattutto quando si colora di generosità e di utopia. Boni è un artista cercatore, legge molto, soprattutto opere di naturalisti, filosofi e artisti. Le sue opere degli ultimi anni “gridano” con colori forti e sono ispirate a Chroma, “il libro meraviglioso – ricorda Boni – scritto da Derek Jarman a Dungeness, a due passi da una centrale nucleare.”
Nel 2020 si trasferisce, con tutta la sua storia visiva, a Narni, il posto che ama e che lo accoglie con affetto. Muore a Perugia il 26 febbraio 2022.