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Da stasera al Morlacchi “I ragazzi irresistibili” : Neil Simon secondo Orsini e Branciaroli

PERUGIA – Sono Umberto Orsini e Franco Branciaroli i ragazzi irresistibili che da stasera, 27 dicembre, e fino al brindisi di Capodanno animeranno il Teatro Morlacchi di Perugia con una delle commedie più famose e rappresentate di Neil Simon. Il tutto impreziosito dalla regia di Massimo Popolizio.
A guardare bene è giusto che proprio in chiusura d’anno, quasi a farne una riflessione collettiva nell’ambiente più adeguato, sia proprio questo testo che, di fatto, rappresenta un omaggio al mondo degli attori, alle loro virtù, alla loro tenacia, così come alle piccole manie e persino tragiche miserie che ne pervadono la carriera.
Ispirata alla vita di una famosa coppia di artisti del vaudeville, Joe Smith e Charles Dale, “The sunshine boys” di Neil Simon debuttò a Broadway nel 1972 con la regia di Alan Arkin. Numerosi e di grande successo nei decenni successivi gli allestimenti teatrali in tutto il mondo e, con la sceneggiatura dell’autore, pluripremiata la versione cinematografica del 1975 diretta da Herbert Ross, protagonisti Walter Matthau e George Burns. Del 1995 è poi la trasposizione per la televisione americana affidata a due stelle di prima grandezza: Woody Allen e Peter Falk.
Questa messinscena è una produzione di Teatro degli Incamminati, Compagnia Orsini, Teatro Biondo Palermo, in collaborazione con il Centro Teatrale Bresciano e con Associazione marchigiana attività teatrali e Comune di Fabriano.

Massimo Popolizio ci dà subito il taglio con cui leggere la sua regia: “Non siamo un terzetto, ma un quartetto, con Luca Ronconi che era il filo rosso che ci univa, e io stavolta, per la confidenza con Umberto e Franco, ho potuto fare una regia senza dare i toni alle battute, curando un teatro di situazioni, ironie e amarezze, anche se dietro questi personaggi c’è l’ombra della morte”.
In effetti la trama dell’opera vede due attori ritrovarsi a distanza di undici anni, ormai anziani. Hanno lavorato in coppia per gran parte della loro carriera dando vita a un duo diventato famoso come “I ragazzi irresistibili”. Dopo essersi separati per insanabili incomprensioni, ecco che sono chiamati a riunirsi in occasione di una trasmissione televisiva che li vuole insieme, per una sola sera, a celebrare la storia del glorioso varietà americano. Così Orsini e Branciaroli mettono magistralmente in scena due personalità che cercano di ricucire quello strappo che li ha separati per tanti anni, nel tentativo di ridare vita al numero comico che li ha resi famosi. Le incomprensioni antiche, però, inevitabilmente si ripresentano più radicate e ne nasce un mix fatto di comicità ma anche di tanta malinconia. Infatti certe battute e situazioni esilaranti ispirano non solo comicità ma anche profonda tenerezza per quel mondo del teatro che, quando vede i suoi protagonisti avviati sul viale del tramonto, mostra tutta la sua umana fragilità.
Dall’alto della loro esperienza, Orsini e Branciaroli sono assolutamente consapevoli del ruolo che assumono in scena sotto più punti di vista. Lo si evince chiaramente da queste loro dichiarazioni.

“E’ molto più difficile fare questo tipo di teatro che mettere in scena Shakespeare – premette Branciaroli – . Qui, se non fai ridere, hai fallito.
Personalmente alle spalle ho un Don Chisciotte dove parodizzavo i timbri di Carmelo Bene e di Gassman nell’aldilà. In un Finale di Partita ho interpretato Hamm con la voce di Peter Sellers alla ispettore Clouseau. Anche nella mia Dipartita finale con Gianrico Tedeschi ero piuttosto comico”.
Che tipo di comicità è in questo caso?
“Qui c’è sotto il tema della morte. Se l’avesse scritto un drammaturgo europeo – prosegue Branciaroli – , lo avrebbe messo in primo piano annoiando le platee. E se una cosa così la fai a Broadway dopo due giorni ti tolgono lo spettacolo. Quindi il drammaturgo americano deve avere una abilità molto rara: ricoprire queste tematiche con una bella crema pasticcera; farle passare, divertendo”.
– Neil Simon ci è riuscito…
“E’ un grande autore, il Goldoni del Novecento – afferma Branciaroli – e ha avuto il dono di piacere al pubblico. Nel testo ha istillato qualcosa di più di quello che emerge a una prima lettura. Noi, credo, faremo emergere la parte più nascosta del testo che divertirà ma commuoverà anche, trattando della morte, di loro fine e per di più da due attori anagraficamente nel ruolo ”.
– In che modo, Umberto Orsini, siete due ragazzi irresistibili?
“Nel senso che siamo resistenti. Noi portiamo anche un certo tipo di teatro antico che oggi, secondo me, è più moderno degli altri perché prima di tutto recitiamo senza microfono, cosa fondamentale per quanto mi riguarda.
E’ un contatto che il pubblico sente perché capisce che lì c’è il residuo di qualcosa che si sta perdendo, cioè degli attori che parlano con la propria voce, che cercano di farsi capire fino all’ultima poltrona così come dall’ultimo posto del loggione con la stessa intensità con cui si arriva in prima fila. E poi, riguardo al tema del tramonto, nello spettacolo abbiamo un’arroganza che mi piace, strappiamo l’autore dal teatro leggero, insinuando nel testo una concessione umana”.
– Il sodalizio con Branciaroli?
“Dura da molti anni. Neil Simon è un autore molto importante, ha un meccanismo di divertimento molto efficace. Noi due abbiamo profuso tutto l’impegno produttivo per realizzare un grande spettacolo di qualità. Credo che la differenza con le edizioni precedenti sia nel fatto che noi siamo attori seri e percepiti come impegnati. Anagraficamente Franco ed io portiamo il nostro passato in scena, come lo portano i personaggi. Credo che questo rappresenti un valore aggiunto” .

CAPODANNO A TEATRO

Gli spettacoli in programma, dicevamo, iniziano stasera, venerdì alle ore 20,45 nell’ambito della Stagione dello Stabile dell’Umbria. A seguire sabato alle ore 18, domenica ore 17, lunedì ore 20.45, martedì ore 21.30. Da segnalare è dunque la coincidenza con il Capodanno a Teatro, appuntamento che ormai è una tradizione che il TSU ripropone: il 31 dicembre il pubblico potrà festeggiare infatti l’arrivo del nuovo anno al Morlacchi quando, al termine dello spettacolo e allo scoccare della mezzanotte, si brinderà al 2025 insieme agli attori della Compagnia.

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