SPOLETO – Sei mesi di tempo per raccogliere 30mila euro e continuare ad aiutare al tempo stesso persone detenute e cani senza famiglia: Fuori dalle Gabbie, progetto di riscatto sociale, inclusione lavorativa e benessere animale nei canili, ideato da Fondazione CAVE CANEM, sbarca su For Funding, la piattaforma di Intesa Sanpaolo per il finanziamento dal basso.
Un attestato di stima e affidabilità per un’iniziativa che sta ottenendo importanti risultati: dal 2019 ad oggi sono stati coinvolti tre istituti penitenziari, oltre 150 autori di reato, tra cui alcuni minori, e più di 200 cani tra Umbria, Lazio e Campania. Il progetto e la collaborazione delle persone detenute nell’Istituto Penitenziario di Secondigliano, ha favorito l’apertura del primo canile comunale di Napoli, la Collina di Argo.
Per contribuire al crowdfunding è sufficiente visitare la pagina dedicata sulla piattaforma online e individuare la propria capacità di spesa, a partire da un importo di 20 euro (sufficienti per acquistare un trattamento antiparassitario per i cuccioli), fino a un massimo di 300 (per sostenere la realizzazione di una nuova cucciolaia nel canile comunale di Spoleto): https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/progetto/fuori-dalle-gabbie
“Siamo fieri e onorati di aver ricevuto una tale fiducia da Intesa San Paolo – afferma Federica Faiella Vicepresidente della Fondazione CAVE CANEM – speriamo di raggiungere quanto prima l’obiettivo di 30mila euro per poter dare nuova linfa al progetto in essere a Spoleto e lasciare al territorio come già fatto in altre realtà, un modello di coprogettazione che veda il canile comunale, il Comune e il carcere operare in sinergia per cambiare il destino di cani abbandonati e offrire un’occasione di riscatto e riavvicinamento al mondo del lavoro a persone detenute, accuratamente selezionate e formate. Trasformeremo in aiuti concreti la generosità di coloro i quali decideranno di sostenerci”.
Fuori dalle Gabbie è un progetto strategico per Fondazione CAVE CANEM, impegnata a coniugare obiettivi sociali e di tutela degli animali su tutto il territorio nazionale e oltre. Grazie alla valenza rieducativa del percorso, le persone coinvolte non solo hanno l’opportunità di migliorare la vita di animali senza famiglia costretti a vivere in rifugio e di favorire le possibilità di adozione, ma anche quella di investire in un’attività di utilità sociale il tempo della pena e acquisire nuove competenze lavorative, spendibili una volta fuori dal carcere.
Il progetto è partito dalla Casa di Reclusione di Spoleto, dove sono stati attivati corsi di formazione professionale in materia di gestione, accudimento e recupero comportamentale dei cani. Le persone detenute sono state parte attiva in opere di manutenzione e migliorie al canile comunale, nella realizzazione di un piccolo rifugio per cani abbandonati nei pressi del penitenziario, nell’allestimento della prima area cani della città nella zona di Spoletosfera. Coloro che si sono distinti maggiormente per il loro impegno sono stati premiati con borse-lavoro. Le attività proseguono con l’inserimento di altre persone nel ciclo formativo: un percorso di recupero che riguarda non solo gli umani, ma anche gli animali. Anche i cani, infatti, vengono assistiti in modo da essere pronti per essere adottati e reinseriti in un contesto familiare.
A Napoli l’iniziativa di Fondazione CAVE CANEM e una serie di altri interventi finanziati dalla non profit, ha condotto all’allestimento e all’apertura del primo canile comunale, la Collina di Argo, inaugurato a gennaio 2021. A Roma, invece, il progetto si è svolto all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni Casal del Marmo. Diciotto i giovani coinvolti fin qui. Esperienze che potrebbero risultare molto utili una volta fuori.