La “Cultura Cura” in senso letterale. O perlomeno si rende disponibile a farlo. L’amministrazione comunale di Assisi, per stare a casa nostra, aveva messo a disposizione il Lyrick. Ma le autorità sanitarie locali hanno detto no. E’ polemica di questi giorni.
Ora ecco che però l’idea di utilizzare i luoghi della cultura già sanificati e ampi contro la pandemia prende corpo. E’ il caso di Cultura Italiae. Musei, biblioteche, cinema e gli stessi teatri potrebbero accogliere una massiccia campagna di vaccinazione anti covid, creando nuovi presidi sanitari territoriali. “Riapriamo – sostiene l’Associazione – i luoghi della cultura per vaccinare tutti contro il virus del Covid-19 e contro il virus dell’ignoranza e della solitudine” sottolinea Cultura Italiae. Per aderire, sostenere e partecipare al programma si può scrivere a Organizzazione culturaitaliae.it E c’è già chi ha aderito. Il presidente di Cultura Italiae, Angelo Argento, ha rivolto infatti un ringraziamento in particolare a Carolyn Christov Bakargiev, direttrice del Museo di Arte Contemporanea di Rivoli (nella foto di copertina), “per avere voluto definire con Cultura Italiae il primo progetto-pilota di apertura di un presidio sanitario per le vaccinazioni, d’accordo con le autorità sanitarie regionali e locali preposte che ringraziamo per la loro collaborazione, presso il prestigioso e importante museo torinese”.