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Covid: studenti in piazza a Perugia per chiedere trasporti sicuri

PERUGIA – Oggi una delegazione di studenti universitari e delle scuole superiori è scesa in piazza, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, per manifestare il disappunto per la mancata convocazione di un tavolo di confronto con la Regione Umbria per le questioni riguardanti il trasporto pubblico.

E’ infatti trascorsa ormai una settimana da quando è stata recapitata, a firma delle più alte cariche istituzionali della rappresentanza del mondo studentesco, una lettera che chiedeva un confronto politico con la Regione Umbria e l’Università degli Studi di Perugia in merito alle articolate proposte presentate dalla Sinistra UniversitariaUdu Perugia e da Altrascuola – Rete degli Studenti Medi Umbria. In queste settimane abbiamo potuto toccare con mano la sofferenza e l’inadeguatezza del sistema dei servizi di trasporto pubblico locale: decine di migliaia di studenti tutte le mattine sono stipati all’interno dei pochi autobus disponibili rendendo impossibile rispettare le regole di sicurezza anti-covid, che invece sono la norma all’interno delle strutture scolastiche e universitarie. Tutto questo a fronte delle cifre da capogiro che ogni anno studenti e famiglie sono costrette a sborsare per avere un abbonamento ai mezzi pubblici.

 Dichiara Angela De Nicola, coordinatrice della Sinistra Universitaria – Udu Perugia “Rivendichiamo il diritto a raggiungere in sicurezza i nostri luoghi di studio: la gestione del trasporto pubblico regionale in questa delicata fase dell’emergenza sanitaria è stata del tutto fallimentare”. E aggiunge: “come Sindacato universitario di gran lunga più rappresentativo della regione chiediamo da settimane uno spazio di confronto per poter discutere una riforma del sistema di mobilità sia sul fronte costi che su quello della sicurezza del servizio”. “Chiediamo che in Umbria venga superato” fa eco Matias Cravero, coordinatore di Altrascuola – Rete degli Studenti Medi “l’accordo tra Governo e Conferenza Stato Regioni che fissa all’80% la capienza massima dei mezzi di trasporto. È stato folle credere che in questo modo la sicurezza potesse essere garantita: ora la Regione parla di chiusura delle scuole e ritorno alla DaD, ma questa situazione poteva essere in parte prevenuta con una maggiore attenzione ai trasporti”.

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