PERUGIA – In Umbria la curva epidemica, come pure la media mobile a 7 giorni, sembrano mostrare dopo un periodo di costante anche se lieve aumento, un’inversione del trend con una tendenza alla stabilizzazione: è quanto emerge dal report settimanale elaborato dal Nucleo epidemiologico regionale aggiornato al 29 ottobre.
Dallo studio emerge che l’incidenza settimanale mobile per 100.000 abitanti al 29 ottobre è pari a 54 casi per 100.000. Il confronto con il dato medio nazionale, pur con lievi oscillazioni, mostra un andamento sovrapponibile.
Anche l’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni, si abbassa attestandosi ad un valore di 1,19.
L’andamento regionale dell’incidenza settimanale mobile per classi di età mostra, anche in questa settimana, una maggior distribuzione dei casi nelle classi di età più giovani (0-18 anni), in particolare tra i 6-10 anni, con tassi superiori alla media regionale.
I distretti sanitari dell’Umbria che mostrano una incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti sono: Terni, Orvieto, Foligno, Assisi e Valnerina che arriva a 211 casi su 100.000 abitanti.
Al 29 ottobre risultano ospedalizzati 41 soggetti di cui 7 in terapia intensiva. I decessi registrati a partire dal 18 ottobre fino al 25 ottobre sono 6.
“I dati, così com’è stato evidenziato nel corso della riunione del Cts regionale – ha spiegato l’assessore alla Salute, Luca Coletto – evidenziano come anche in Umbria stiamo assistendo ad una ripresa della circolazione virale. L’aumento dei casi positivi – spiega l’assessore – se da una parte è dovuto ad un’impennata del numero dei test antigenici rapidi determinata dall’obbligatorietà del green pass e dall’apertura delle scuole che ha influito sui bambini in età non vaccinabile, dall’altra è determinato dalla ripresa della vita sociale al chiuso, nonchè dalla circolazione dei soggetti non vaccinati unita ad un calo di attenzione verso le misure di prevenzione, quindi uso della mascherina, distanziamento e igiene delle mani, che sono e saranno ancora importantissimi. Lo dimostra il fatto che, proprio in questo periodo, al contrario dello scorso anno, assistiamo ad una recrudescenza della circolazione di virus respiratori che non è stata registrata quando le misure restrittive erano decisamente alte”.
“La vaccinazione comunque – conclude Coletto – rimane lo strumento fondamentale per combattere la pandemia, ma soprattutto per evitare gravi conseguenze per la salute delle persone che contraggono il virus. A dimostrazione di ciò – afferma – va detto che tra le persone ricoverate in ospedale a reagire meglio alle cure sono proprio i soggetti vaccinati, anche con più patologie pregresse, piuttosto che persone giovani non vaccinate che in maniera più prevalente stanno necessitando delle cure in terapia intensiva”.
Concludendo la Direzione regionale alla Salute, in queste giornate in cui si celebra la Solennità di tutti i Santi e si commemorano i defunti, invita i cittadini ad osservare in modo rigoroso tutte le misure anticovid a tutela del benessere della comunità.