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Covid in Umbria, la Uil: “Inaccettabili le lunghe file di cittadini per i tamponi e i ritardi sulle vaccinazioni”

PERUGIA –  “La Regione, le aziende sanitarie e ospedaliere umbre non devono farsi trovare impreparate di fronte alla quarta ondata Covid che sta montando in questi giorni. Nelle prossime settimane, la crescita esponenziale dei casi potrebbe avere riflessi in termini di ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva, in particolare tra i non vaccinati”.

Questo l’avvertimento che arriva da Maurizio Molinari (nella foto di copertina) segretario generale della Uil Umbria.

“Dagli ospedali e dai territori – fa sapere Molinari – ci giunge il grido d’allarme dei lavoratori della sanità e dei cittadini. I primi ci segnalano che per riaprire i reparti Covid le aziende trasferiscono gli operatori dai reparti dove si dovrebbero svolgere le attività ordinarie, a dimostrazione che ancora una volta la coperta è corta. Il tutto con le aziende sanitarie che, paradossalmente, non solo non assumono più personale, ma neppure rinnovano i contratti in scadenza ai lavoratori impegnati da mesi a garantire il corretto funzionamento del sistema sanitario. Non può essere questa la programmazione regionale ed aziendale di fronte ad un’emergenza che va ormai avanti da quasi tre anni”. “Assistiamo poi increduli – continua il sindacalista – a file infinite e disumane per effettuare tamponi e a ritardi sulle vaccinazioni. Questo è per noi inaccettabile. È assolutamente necessario un potenziamento delle attività di tracciamento e il potenziamento della medicina territoriale per evitare l’ospedalizzazione. Come sindacato dei cittadini non possiamo accettare il rischio che vengano bloccate o rallentate nuovamente le attività sanitarie ordinarie, poiché non si muore di solo Covid, né consentire che si sprema ulteriormente, con carichi di lavoro disumani, chi da tempo, ormai, lotta in prima linea”.

“La tenuta del sistema sanitario umbro – conclude Molinari – richiede un impegno eccezionale da parte della Regione e delle aziende per un potenziamento immediato e adeguato degli organici: non vogliamo neppure ipotizzare che per l’ennesima volta, di fronte ad una nuova ondata, Regione e aziende vogliano farsi cogliere del tutto impreparate, scaricando sui cittadini e sui lavoratori scelte politiche e gestionali sbagliate”.

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