Miriam Baldassari, Coordinatrice nazionale danza e sport, propone una riflessione sul momento che sta vivendo questa realtà e in particolare insegnanti e tecnici di tutte le discipline sportive ed artistiche.
“Dall’inizio di questa surreale emergenza da COVID-19 -scrive – il mondo dell’Associazionismo sportivo amatoriale ha subito una drammatica interruzione delle proprie attività, che lo colpisce non solo nell’operato ma nella sua essenza. Il mondo dell’aggregazione sportiva riguarda l’allenamento ma soprattutto riguarda la salute e il benessere psico-fisico dell’intera popolazione, senza distinzioni geografiche, di ceto sociale, di razza o cultura. Tutti necessitano della dimensione sociale e umana dell’allenamento: l’incontro, lo scambio, il confronto empatico che si crea durante le lezioni di qualsiasi disciplina rende l’attività fisica indispensabile alla vita.
Lo sconcerto sta prendendo spazio nelle menti degli operatori di questo settore, i dubbi dilagano, c’è un grande senso di vuoto. Noi insegnanti e tecnici di tutte le discipline sportive ed artistiche viviamo un trauma profondo, la paura di tempi lunghissimi per il ritorno alla normalità. Il senso di precarietà economica, la responsabilità nei confronti dei nostri collaboratori, si unisce al dolore profondo della perdita dei legami umani che spontaneamente si creano nella pratica sportiva.
Per questo, è indispensabile che chi ci governa preveda necessariamente sussidi a tutela della nostra categoria, dilazioni nei pagamenti delle obbligazioni precedentemente contratte, stop ai canoni di affitto pubblici e privati, accesso a fondi di garanzia per la ripresa. Gli enti di promozione sportiva si stanno attivando per presentare nelle dovute sedi le richieste indispensabili per mettere al nostro settore di sopravvivere. Sono già state presentate numerose petizioni e istanze a livello comunale e regionale in tutta Italia, attraverso gruppi autonomi e liste create dagli stessi cittadini.
C’è unione, una forza data dalla sinergia di moltissimi operatori e dirigenti sportivi, che stanno creando reti di solidarietà concreta, realizzando allenamenti a distanza, implementando soluzioni tecnologiche modulate creativamente.
Penso che tutti conoscano l’importanza del contenimento del contagio, molti sono promotori e divulgatori delle buone norme di comportamento in emergenza diffuse dal Governo. Stiamo mantenendo attivi e propositivi gli allievi e gli atleti dei nostri corsi e li stiamo spronando ad un impegno costante in prima persona. Perchè siamo consapevoli che usciremo dall’emergenza, e che alla fine di questa crisi dovremmo rimboccarci le maniche ancora di più per ricostruire tutto al meglio”.