Coronavirus: il 75% del personale della scuola si è già sottoposto allo screeening

PERUGIA  – Sono 12 mila al momento in Umbria i docenti, gli operatori scolastici che, volontariamente, rispondendo all’invito rivolto dall’Assessorato alla Salute della Regione Umbria, ha deciso di sottoporsi al test sierologico per rilevare l’eventuale positività al covid-19: lo comunica l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, sottolineando che in Umbria l’adesione allo screening del personale scolastico ha raggiunto un’adesione del 75 per cento della popolazione target, stimata intorno ai 15300 soggetti.
“Possiamo dire con una certa soddisfazione che in Umbria i test sierologici sul personale scolastico non si sono rivelati un ‘flop’. Al contrario gli insegnanti e tutto il personale impegnato a vario titolo nelle attività scolastiche, ha mostrato, come del resto ci aspettavamo, un alto senso di responsabilità e di attaccamento verso questa delicata e importante professione”.
L’assessore Coletto ha inoltre reso noto che “tra i 12000 soggetti testati, in 210 erano entrati in contatto con il virus con esito positivo al test. Esito poi smentito dalla verifica attraverso i tamponi molecolari che, ad oggi, sono risultati tutti negativi”.
“A monte dell’attività di screening , che proseguirà per tutta la settimana – precisa Coletto – c’è stata un’attenta programmazione da parte del Servizio regionale che ha stabilito di individuare le postazioni, con il modello drive through alle quali inviare il personale scolastico, con una dislocazione che prevede una postazione in ogni distretto sanitario. Il calendario con le date e gli orari di esecuzione dei test è stato redatto in accordo con l’Ufficio scolastico regionale ed è stato successivamente partecipato a tutti i dirigenti scolastici delle scuole pubbliche e private, i quali hanno provveduto a sensibilizzare il proprio personale. Anche i medici di medicina generale hanno fatto la loro parte fornendo informazioni ai propri assistiti”.
“Per la gestione dei dati è stato utilizzato un modulo del software già in uso per la sorveglianza sanitaria covid – afferma – che consente in tempo reale di verificare gli accessi alle varie postazioni, mentre l’esame eseguito è un test sierologico pungidito di tipo qualitativo che, in tempo reale, consente di verificare la presenza di anticorpi nei confronti del coronavirus. Per semplificare le procedure e limitare al massimo i tempi di isolamento dei soggetti trovati positivi all’esame sierologico, agli stessi è stato eseguito contestualmente il tampone molecolare”.
Nelle postazioni hanno operato prevalentemente i medici delle Unità speciali di continuità assistenziali (USCA) e personale infermieristico dei servizi territoriali, con il supporto di operatori del volontariato della Protezione civile che hanno favorito la parte logistica.
 

Redazione Vivo Umbria: