MONTONE – Sono ormai al termine i lavori di manutenzione straordinaria delle opere di consolidamento del Colle di Montone fondamentali per l’assetto idrogeologico e per la tutela del centro abitato.
I lavori in questione, articolati in diversi momenti, hanno interessato prevalentemente l’area della “Macchia del Negrone” e del versante nord-est posto a monte della strada provinciale di Montone-Pietralunga.
La zona, a partire dal mese di luglio del 2017, è stata oggetto di un’intensa operazione di pulizia, con il taglio delle vegetazione infestante, che aveva invaso le opere di consolidamento, e la ripulitura dei canali di scolo delle acque piovane.
In particolare, nell’area Macchia del Negrone e in quella a monte del ponte San Martino, una volta liberate dalla folta vegetazione, è stato necessario intervenire con ulteriori lavori, in quanto, per effetto del lungo tempo trascorso dalla loro realizzazione (1997-2001), il sistema dei drenaggi superficiali necessitava di essere adattato all’effettivo stato dei luoghi. Su questa base si è passati alla pulizia e al ripristino della funzionalità di canalette in acciaio ondulato, oltre alla stabilizzazione delle stesse.
Mentre nella zona a monte delle gabbionate poste lungo la strada provinciale, in corrispondenza del ponte sul fosso San Martino, si è provveduto al ripristino delle funzionalità di due zone contigue. In tali punti si erano verificati scoscendimenti di materiale detritico che, nel tempo, hanno fornito substrato per l’insediamento di una fittissima vegetazione. Qui, dopo aver rimosso il materiale scosceso, si è reso necessario realizzare, subito a monte delle gabbionate, una scogliera al piede della nicchia di distacco per poter poi riprofilare il pendio. Il terreno è stato poi trattato con uno speciale procedimento di idrosemina ed è stata realizzata una barriera di protezione (altezza 2 metri) posta tra la scogliera e il pendio riprofilato, per bloccare l’eventuale rotolamento di elementi lapidei di media dimensione provenienti dalla sommità del versante. Sempre nella zona riprofilata, subito a monte della scogliera, a completamento della rimodellazione del tratto del Versante, sono state poste in opera geocelle a nido d’ape di confinamento della coltre superficiale.
Per quanto riguarda la zona centrale della nicchia di distacco, infine, sono state realizzate delle viminate, disposte con andamento quasi parallelo alle curve di livello, ma in leggera pendenza tra queste, con lo scopo di rimodellare il terreno superficiale realizzando terrazzamenti inerbiti, in modo da convogliare le acque superficiali, evitando il dilavamento dello strato superficiale e rallentando la velocità dell’acqua.