PERUGIA – Un pomeriggio di confronto e approfondimento sul tema della vittimizzazione secondaria nei reati di violenza contro le donne. E’ quanto realizzato ieri nella sala consiliare del Palazzo della Provincia di Perugia con l’incontro organizzato dal Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Perugia, insieme al Comitato Pari Opportunità del Consiglio Giudiziario e la collaborazione dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Regione Umbria, in occasione della Giornata del 25 novembre.
Un’iniziativa volta a rafforzare la rete dei diversi professionisti e operatori che si relazionano con le vittime della violenza di genere, come spiegato dalla presidente CPO dell’Ordine degli avvocati, Francesca Brutti, ma anche per sensibilizzare la società intera sul divieto di vittimizzazione secondaria posto dal Consiglio europeo in una prima raccomandazione e poi rafforzato nella convenzione di Istanbul.
A fare gli onori di casa la consigliera provinciale con delega alle Pari opportunità Erika Borghesi, che ha raccontato l’intensa e costruttiva mattinata passata con le scuole nella stessa Sala: “Celebriamo questa Giornata già di per sé triste, con più amarezza del solito – ha detto -. Mi riferisco chiaramente ai recenti fatti di cronaca, al brutale assassinio della giovanissima Giulia Cecchettin per mano del suo ex fidanzato. Dal dolore, dalle mille domande senza risposta, dal buio, dobbiamo provare ad accendere i fari, riflettere sulle tante questioni che la violenza di genere comporta. Le risposte non possono essere solo quelle date in termini emergenziali, repressivi e punitivi ma in termini sistemici e strutturali, investendo nella prevenzione e senza sottovalutare le molestie, il linguaggio e i gesti di controllo nelle relazioni. Sono i modelli culturali che devono cambiare. Nelle scuole del nostro territorio da tanti anni vengono portate avanti progettualità importanti insieme alle istituzioni, ma il mondo della scuola da solo non basta. E’ necessario l’impegno di tutta la società, dalle famiglie ai luoghi dove ci si incontra”.
Il ricordo di Raffaella Presta
Si è poi tenuta la cerimonia di consegna del “Premio di laurea avvocata Raffaella Presta”, assegnato a tre studentesse, Giulia Santoni, Alessia Rinaldoni, Carmela Romeo, autrici delle tesi di laurea pervenute sul tema delle pari opportunità e della violenza di genere.
A premiare è stata la consigliera di Parità della Provincia di Perugia Giuliana Astarita, insieme a Vincenzo Presta, fratello di Raffaella. “Siamo arrivati alla terza edizione del Premio dedicato al ricordo della collega e amica Raffaella Presta, barbaramente uccisa dal marito nel 2015 – ha detto Astarita -. L’iniziativa di oggi è una buona occasione per riflettere su uno dei temi più pesanti, la vittimizzazione secondaria e cioè l’essere vittima due volte. Una situazione che si verifica quando la vittima di violenza di genere viene ulteriormente vittimizzata dalle istituzioni, dalla stampa, dalle forze dell’ordine, dalla magistratura, quando invece dovrebbe essere protetta e creduta nel suo racconto”.
E proprio per far comprendere e “sentire” cosa significa essere due volte vittima nel corso del pomeriggio, abbiamo pubblicato l’articolo su vivoubria.it stamani, è stata rappresentata la pièce teatrale “Secondo Atto”, ideata e curata dall’Associazione M.A.S.C – Movimento Artistico Socio Culturale APS. Uno spettacolo per raccontare e trasformare attraverso la magia del teatro, il tutto scritto e diretto da Giulia Corradi, con Silvia Vallerani, Martina Maria Zuccarello, David Mastinu. L’iniziativa si è conclusa con una tavola rotonda con le relazioni sul tema di esperti e figure professionali di riferimento.
Nella foto di copertina Giuliana Astarita e Vincenzo Presta premiano Giulia Santoni