PERUGIA – Compiere 100 anni è già una notizia, festeggiare il centenario di Confcooperative è un traguardo molto importante per la memoria di un vissuto che ha trasformato il tessuto socio-economico-culturale dell’intero territorio nazionale, per il presente che interviene quotidianamente a servizio delle persone e per un futuro volto all’innovazione.
Fanno parte di Confcooperative 297 cooperative, con 42.000 soci e 9.200 dipendenti e un valore della produzione complessivo di oltre due miliardi di euro. Numeri che danno la fotografia di quanto si sia sviluppato l’impegno degli operatori e la ricaduta sulle città.
Nella Sala dei Notari, il 3 dicembre 2019, gremita di operatori del terzo settore, imprese agroalimentari locali, cooperative che supportano malati, immigrati, disabili e persone bisognose, il Presidente di Confcooperative Umbria Carlo Di Somma, dopo l’inno di Mameli e una breve ricostruzione storica del 1919 in cui in Parlamento venne approvato il lavoro cooperativo, dichiara: “Oggi come 100 anni fa, dalla parte dei più deboli e con la persona al centro di tutto, a cominciare dal lavoro che è il mezzo migliore per costruire il bene di ognuno, ma soprattutto quello comune”, proseguendo così: “Da soli si va veloci, ma soltanto insieme si può andare lontano ed è proprio attraverso la cooperazione che si può continuare a progettare il futuro per dire anche alle giovani generazioni che è possibile darsi da fare e migliorare la società”.
Rivolgendosi alla presidente della Regione Donatella Tesei, presente durante tutta la mattinata, Di Somma – successore del neoeletto consigliere regionale Andrea Fora a cui è andato il plauso della platea per il lavoro svolto in questi anni – ha elencato alcune tematiche da affrontare, come “la nuova programmazione europea; le tariffe e le rette dei servizi; un rinnovato rapporto con la politica; gli appalti al massimo ribasso che debilitano gravosamente le imprese”.
E’ risultato concorde il presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini, secondo il quale “al di là dell’orgoglio di essere stati parte attiva di una lunga storia italiana, sono prioritari la valorizzazione del lavoro dando dignità alle persone e delle tipicità del territorio di cui i bisogni devono essere recepiti tanto quanto sviluppate le potenzialità”.
La storia insegna, a volte si ripete, altre è maestra e come nel 1919 quando, facendo propri i valori della Dottrina sociale della Chiesa, il movimento raccolse per primo i cocci di un’Italia solo apparentemente vincitrice del primo conflitto mondiale e andò a costituire un modello di rinascita e sviluppo che ancora, sia pure coi tempi cambiati, risulta vincente. “Del resto – ha detto Di Somma – siamo l’unica forma di impresa citata dalla Costituzione e per questo restiamo aggrappati all’art. 45 della stessa che definisce i contorni e l’essenza delle cooperative affidandone alla Repubblica il controllo, la promozione e la vigilanza”.
Ad ogni presidente e soci delle cooperative è stato conferito un attestato “Quale riconoscimento dell’impegno di tutti i cooperatori che negli anni hanno saputo promuovere e tramandare valori autentici di mutualità cooperativa”.
Emozionante il plauso della platea al neoeletto consigliere regionale Andrea Fora per il lavoro svolto negli anni, ed interessante è stato mettersi in ascolto delle cooperative per ogni settore di attività che quotidianamente si prodigano per il prossimo.