Cerca
Close this search box.

Con Terzo piano, libro d’esordio di Marta Bonucci, l’autrice indaga temi come l’inclusione, l’emarginazione e il perdono

TERNI – Ieri pomeriggio la BCT ha ospitato la presentazione di Terzo piano, libro di esordio di Marta Bonucci edito da Scatole Parlanti nella collana Voci. Bonucci, classe ’86, è autrice e giornalista, curatrice de La Cattiva Novella insieme a Matteo Paloni. Ieri a moderare l’incontro c’era Alessandro Chiometti, autore di cui più volte Vivo Umbria si è occupata, insieme a Caterina Moroni e Marco Coppoli in qualità di coordinatori del progetto Giudicabili.

Terzo piano parla di quello che accade quando un evento incontrollabile – un’alluvione in questo caso – sconvolge improvvisamente le quiete vite degli abitanti di una palazzina che, per salvarsi si ritrovano tutti insieme al terzo piano, appunto. La situazione, già tesa, precipita quando a bussare alla porta arriva anche Mauro, l’inquilino del primo piano, un ex anarchico che ha da poco finito di scontare la sua pena in carcere. La scrittura si allinea con il ritmo concitato dell’alluvione e indaga temi sociali e morali – l’inclusione, l’emarginazione, il perdono – dove ha il raro potere di rivelare la pigrizia malevola delle maschere che fa tanto comodo indossare. Un delicato inno all’empatia verso gli ultimi.

 

 

La maschera, come nel caso di un reato che identifica la persona che l’ha commesso, è stato l’argomento che ha fatto da fil rouge alla presentazione, animando una riflessione intensa in cui si sono inseriti anche Coppoli e Moroni, che da anni lavorano in progetti di reinserimento sociale con i detenuti. Coppoli, in particolare, ha raccontato meglio cosa significhi operare nei contesti di detenzione, in quel mondo isolato dalla società civile che è ancora un tabù. Bonucci, che pur essendo al suo libro di esordio, scrive da anni narrativa breve e si capisce, ha dato prova di una capacità di osservazione e di indagine dell’animo umano, che promette una lettura in grado di porre domande importanti che, per chi legge, valgono più delle risposte.

Insieme al libro, c’erano anche i Giudicabili, il progetto di economia carceraria, promosso dalle associazioni Arciragazzi – Gli anni in tasca e Demetra nato e condotto presso la casa circondariale di Terni. Qui dallo scorso anno, è stato rimesso in funzione il vecchio forno che ora, grazie al lavoro di detenuti appositamente formati nelle arti bianche, produce squisiti prodotti da forno, dolci e salati. Giudicabili, come i tanti detenuti che affollano le carceri italiane e che sono in attesa di giudizio definitivo.

 

 

Ieri, l’occasione della presentazione del libro di Bonucci è stata preziosa, sia perché era evidente che Bonucci è un’autrice tutt’altro che inesperta e per chiunque ami leggere di umanità, scoprire nuovi autori equivale a arricchire il proprio capitale narrativo; sia perché sono stati affrontati argomenti scomodi, come il carcere, di cui si parla troppo poco. Spesso alle presentazioni dei libri, soprattutto di autori esordienti, ci si va per cortesia, perché si conosce l’autore o l’autrice, quella di ieri è stata una presentazione totalmente differente.

Articoli correlati

Commenti