Con i marmi di San Pietro in Vaticano monsignor Canali pavimentò la chiesa di Quadrelli

MONTECASTRILLILa piccola frazione di Quadrelli, per la sua storia e per le sue peculiarità storico – artistiche non e’ proprio tanto “piccola” nel panorama locale e questo, lo scoprirete da soli, visitando il luogo, magari in occasione della “sagra estiva” che richiama migliaia e migliaia di visitatori e buongustai.

Quadrelli, la Torre pentagonale

Quadrelli, la porta del castello

Quadrelli e’ situato a 373 metri sul livello del mare. Un punto di controllo difensivo sulla via Ulpiana tra San Gemini e Todi. Il suo nome deriva forse da Quaterna Turellis (quattro torri) o dai quadrelli dei dardi. ( i sardi qui erano largamente  prodotti e dati in dotazione alle milizie). Ma e’ anche probabile che derivi  dalla formazione del castello con le quattro torri poste ai lati “quatuor turellis”. Alcuni storici danno le sue origini al periodo “pre celto umbro”, fatto sta che una serie di reperti archeologici sono installati e presenti in varie parte del paese: sulla Torre, in semplici abitazioni, sulle mura e nella chiesa parrocchiale (forse provenienti da Carsulae). Ma ciò non toglie, che qui sia esistito un sito romano, o addirittura celtico (?).
Quadrelli, scorcio della chiesa parrocchiale

Svetta la torre con la porta di accesso sormontata dall’Aquila di Todi in pietra che tiene con gli artigli un quadrello. La torre della Portella e’ alta 20 metri, sovrastata da un campaniletto a vela.  Una costruzione singolare, spettante e elegante. L’impianto di fortificazione  nel fornito e compatto, risale all’anno 1000 ad opera degli Arnolfi. La porta urbica, ha nel fianco la torre pentagonale. Quadrelli appartenne in origine a Todi il quale teneva nel 1427 il castellano certo  Giovanni Augurelli. Nel 1428 era castellano Freduccio Berardelli e  nel 1431 Bonifacio Ceccolini.
Quadrelli, chiesa parrocchiale affresco del XV secolo

Quadrelli, chiesa parrocchiale affresco nell’abside il Cristo Pantocreatore XVI secolo

Quadrelli, chiesa parrocchiale affresco della Crocefissione, XV secolo

Nel 1472 il castello fu incendiato da discordie tra fazioni interne. In origine erano due gli edifici di culto: la Pievania di Santa Croce e Santa Maria. Presso la chiesa di Santa Maria distrutta fu ritrovata una lapide con la seguente iscrizione: C.IOI. VIPIO. C.F. CLV.TVD. VRINAFAE MATRI LABEO F.F. (una colonna incisa) C. FLAMINIO PRECO. Tra le rovine di Santa Croce invece fu trovato questa scritta FURIO C.F.  CLV VIRSOI MASELLA G.F. PALLA VXOR  FECI. Data la ligiosita’  delle fazioni nel 1472 per pacificare gli animi venne il Vescovo di Crotone monsignor Campano. I Chiaravalle, Ghibellini, con Matteo Canale assediarono  il castello e lo occuparono. Il vescovo mandò alcuni armati che ripresero il castello, mentre Matteo Canale si rifugiò a Duesanti gia’ tolto agli atti. Qui accadde nel 1522 un altro fatto d’armi importante tra Camillo Orsini e Augusto degli Atti; Augusto fu sconfitto e si ritirò a Todi. Qui gli Stefanucci di Todi ebbero la loro residenza. Nel 1637 i loro beni passarono alla famiglia Canali di Rieti, avendo uno degli Stefanucci sposato una Canali. Spicca nel centro storico il palazzo dei Marchesi Canali (discendenti tra l’ altro dei Chiaravalle). Tra gli illustri personaggi di Quadrelli notevole importanza e’ data al Cardinale Nicola Canali che benefico il castello e la chiesa parrocchiale. L’edificio di culto, come detto, e’ la chiesa di Santa Maria risalente al XII secolo. Romanica, tutta in pietra,  in facciata un bel portale con reperti romani provenienti. Anche questo edificio e’ stato realizzato con reperti archeologici provenienti da vari siti del territorio. (In origine la chiesa dipese dal Priorato Benedettino di Quadrelli, situato nell’area dove e’ situato ora il cimitero). In facciata bifora con cippo romano e la scritta: FLAMINI VS SEX, a sinistra, un altro frammento di sarcofago romano raffigurante le due porte degli inferi affiancate da due asce bipenne (ne rimane solo una). L’interno, ad unica navata, abside semicircolare, gli affreschi vanno dal XIII al XVIII secolo. La chiesa subi il terremoto nel XVIII secolo e fu rinforzata con poderosi contrafforti. Ma ecco la curiosita: Il pavimento in marmi policromi provenienti da San Pietro in Vaticano fu ricomposto nel 1934,  donati da Monsignor Canali di Quadrelli in memoria del Cardinale Raffaele Merry dal Val, segretario di Stato di Papa San Pio X, cosi anche l’ altare e il Fonte Battesimale. Il dipinto rinascimentale nell’abside raffigura Cristo Pantocratore tra angeli che mostra il libro dei vangeli aperto; tele del XVIII secolo raffiguranti i Santi Emidio e Sebastiano. Molti gli affreschi sulle arcate che vanno dal XV al XVII secolo. Spicca per grandezza sulla parete di sinistra, un San Cristoforo che cammina nell’ acqua, porta il Bambino Gesu’ in spalla.

Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.