PANICALE – Che bello che le nostre città si facciano museo all’aperto, per tutti. E che a essere protagonista sia l’arte contemporanea che chiede spazi, dialogo, visione e visionarietà. L’Umbria ha precedenti importanti che hanno fatto scuola nel mondo con “Sculture nella città” che caratterizzò il Festival di Spoleto dell’edizione 1962. Panicale, così come Brufa, Todi, Terni con Pomodoro e ora con i murales, per citarne alcune, sono realtà che portano avanti con nettezza questa via della cultura. Oggi proponiamo all’attenzione dei lettori di vivoumbria.it l’inaugurazione di “Cristalli in formazione” gruppo scultoreo di Virginio Ferrari a Panicale per l’appunto, nel giardino alle spalle della Chiesa della Madonna della Sbarra, alle porte del borgo. Il gruppo scultoreo è stato realizzato nella cava di pietra dei fratelli Borgia di Tuoro.
Illuminanti le parole dell’artista italo-americano: “Sette grandi cubi di pietra serena – spiega la sua opera – come metafora della vita, perché nell’uomo, così come nei cristalli, la perfezione deriva da un processo che scaturisce dai difetti. I miei elementi geometrici si inseriscono perfettamente in questo contesto e invitano i passanti a interagire e partecipare alla stessa opera d’arte. Non bisogna avere paura dell’arte: ho sempre voluto che le mie opere fossero collocate all’esterno così da poter essere toccate e vissute”.
All’’inaugurazione oltre all’artista e a suo figlio Carlo, oltre alle autorità di Panicale, c’erano Mauro Borgia e l’esperto in mineralogia-cristallografia, Romano Rinaldi che ha detto: “E’ una rapsodia di forme che rappresentano variazioni e modificazioni nella formazione dei cristalli e ne scandiscono l’evoluzione nel tempo e nello spazio. Ci conosciamo dal 1974 – ha rivelato – e già all’epoca emergeva una affinità tra i nostri reciproci interessi: ben presto ci trovammo sulla medesima lunghezza d’onda, parlando dell’estetica delle forme naturali nei cristalli, delle leggi matematiche che sottendono a queste forme e dell’affascinante bellezza che sta sia nell’estremamente piccolo, sia nelle grandi dimensioni”.
Lo stesso fascino che ha ispirato “Cristalli in formazione”, l’opera che Ferrari ha ideato per Panicale e che ora insieme alle sculture di Beverly Pepper all’Anfiteatro di Panicale e di Mauro Staccioli, Arco rovesciato, compongono il trittico di land art “Panicale contemporanea”.
“Nasce così un museo a cielo aperto – ha sottolineato l’assessora comunale Giselda Marina Bruni all’inaugurazione -: un triangolo che abbraccia la parte più antica del nostro centro alla parte più recente”.
Il gruppo “Cristalli in formazione”, dedicato alla moglie Marisa deceduta un anno fa, è stato donato dallo stesso artista al Comune di Panicale che lo ha poi potuto realizzare grazie anche al lascito testamentario della scrittrice americana Kiki O’Connell. Per tale motivo nella stessa giornata di sabato è stato anche intitolato a quest’ultima il vialetto nel quale insistono le sette opere.
“Luoghi come questi – ha dichiarato la consigliera regionale Simona Meloni – sono patrimoni dell’umanità, alla cui valorizzazione devono provvedere tanto le associazioni quanto le istituzioni”.
Presente alla cerimonia anche la presidente della Fondazione Pepper, Elisa Veschini, secondo la quale progetti come questo sono frutto di un legame che l’artista stabilisce nel tempo con l’ambiente e il paesaggio. Fiorello Primi presidente de I Borghi più belli d’Italia ha infine fatto notare come l’opera “Cristalli in formazione” possa diventare il simbolo stesso dei borghi, “belli nelle loro imperfezioni”.
L’inaugurazione avvenuta sabato scorso, è stata allietata da un concerto a cura di Pan Kalon durante il quale sono state proiettate le immagini girate presso la fabbrica Borgia durante le fasi di lavorazione delle sculture.