PERUGIA – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del “Comitato Salviamo Collestrada” riguardo la controversa vicenda che riguarda il cosiddetto “Nodino di Perugia” a Collestrada all’indomani della presentazione del progetto definitivo.
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Il Comitato Salviamo Collestrada anche a nome del Coordinamento di comitati associazioni e imprese “Sciogliamo il Nodo di Perugia”, che raccoglie 23 associazioni (tra cui FAI Umbria, Italia Nostra Perugia, Legambiente Umbria), in merito al progetto definitivo in oggetto, ha presentato rilevanti e puntuali osservazioni a tutti i Ministeri ed Enti interessati, affinché siano rispettate le vigenti normative in materia di tutela dell’ambiente e del territorio nell’interesse della collettività e delle future generazioni. Ad esempio il Coordinamento ha segnalato che nella parte centrale della Zona Speciale di Conservazione del Bosco di Collestrada verranno realizzati 1157 (millecentocinquantasette) pali in cemento di diametro 120 cm e profondità 15 metri dopo aver tagliato, solo in questa area, circa 2000 alberi. (tavole del progetto definitivo T00GN01OSTDI01_A – T00GN01OSTDI02_A )
A tal fine il Comitato e il Coordinamento chiedono che il progetto sia sottoposto a NUOVA procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) e NUOVA VIA in considerazione del tempo trascorso e della mutata normativa vincolistica con modificate classificazioni dei territori interessati. E che nell’esame del progetto definitivo sia presa in considerazione la revisione del Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavi in considerazione della localizzazione dei cantieri e degli assurdi percorsi indicati per la movimentazione dei materiali e quindi vengano posti in essere tutti i necessari controlli ed eventualmente assunti i conseguenti provvedimenti affinché siano rispettate le vigenti normative in materia di tutela dell’ambiente e del territorio.
Data l’urgenza per l’iter in corso – prosegue la nota stampa – e le gravi conseguenze che queste mancanze ed omissioni nell’analisi e nella progettualità dell’opera possono causare al territorio e alla collettività, il Comitato e il Coordinamento si sono rivolti anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella tramite un’accorata supplica per far rispettare anche quanto previsto dall’art. 9 della Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, che di recente è stato modificato con la seguente significativa aggiunta:“(La Repubblica) Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.