MARSCIANO – L’altra sera al teatro Concordia di Marsciano è andato in scena Claudio Morici col suo spettacolo “Alexo”, storia semi seria ai tempi del Covid di un insegnante di scrittura creativa e del suo assistente vocale.
Come Tom Hanks e il suo pallone in Cast away, il dialogo tra Morici e l’altro protagonista – il suo alter ego virtuale – riesce a rendere bene l’idea dello spaccato quotidiano limitato nelle interazioni sociali che la maggior parte di noi ha dovuto subire durante la segregazione pandemica: in un momento così buio a livello relazionale, l’assistente vocale in mancanza d’altro è assurto, meglio di niente eppure meglio di chiunque altro, a confidente amico e consigliere in ogni contesto situazionale… dai suggerimenti televisivi, alla selezione di eventuali partner su Tinder, al conforto psicologico nei frangenti negativi con la amata (ex, non ex?) Alessandra.
A parte il chiaro lato comico della narrazione, la rappresentazione è riuscita sicuramente nell’intento di trasmettere, anche con grande sensibilità, il vuoto sentimentale alla base delle relazioni odierne dove uno strumento in/animato sostituisce appieno la presenza in carne e ossa delle relazioni tradizionali fatte di presenza e incontri reali, ritenendolo addirittura un compagno più piacevole rispetto a un amico che ci chiede insistentemente di uscire insieme.
Ruotando tutto intorno al concetto che nei tempi moderni la comunicazione virtuale sembri aver battuto qualsiasi reale contatto coi viventi, nel finale Morici ci conferma appieno tale possibilità facendosi addirittura rubare la fidanzata da Alexo.
Laura Fratini