Manifesto dedicato alla cultura drammaticamente sofferente, e non da ora, a firma del direttore generale del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli”, Claudio Lepore. Come premessa, quella che si è tanto parlato e poco fatto. Il concetto di “arte necessaria” enunciato da Lepore implica l’immediato coinvolgimento di chi ci rappresenta in Parlamento ed è chiamato a governare e una consapevolezza complessiva del mestiere di artista nel senso più ampio ed esaustivo del termine.
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Manifesto per un futuro possibile: oggi è subito
di Claudio Lepore
È il momento opportuno per provare a sovvertire le regole attraverso un’azione “politica” nel senso più nobile del termine.
- Esaltare l’attività culturale in maniera diversa, autentica e non solo attraverso le categorie che lo Stato ha imposto.
- Per fare quanto sopra occorre prendere posizione e non necessariamente fare “gruppo”. Non siamo tutti uguali. In questo periodo dove la riflessione sulla realtà, su me stesso, sul lavoro che faccio sono particolarmente sensibili, scelgo il rimescolamento,
- L’azione culturale e nello specifico la “rappresentazione” senza vincolo di stile o modalità, deve rientrare tra le azioni sociali e politiche di una nazione anzi di una comunità che solo a parole esalta la cultura.
- Il rappresentare deve essere istituzionalizzato, deve rientrare tra le materie scolastiche in quanto rappresentare è una modalità critica dell’espressione più profonda delle persone;
- Nello stesso tempo occorre privilegiare in modo selettivo chi veramente crede in un nuovo progetto sociale dove la “rappresentazione” diventa parte della vita in comunità;
- Estendere, moltiplicare scuole per chi decide di dedicarsi con serietà a questo tipo di attività e che la considera necessaria, comprendendo che il talento e l’abilità possano essere più diffusi, e che applicarsi per questa attività risulti essere una funzione anche maieutica a favore della comunità.
- Ripeto da anni che l’iniziativa Monticchiello con i dovuti assestamenti e adeguamenti debba essere preso come uno dei punti di riferimento. La moltiplicazione nelle città grandi e piccole di questo metodo attraverso un lavoro serio nei borghi e nei quartieri delle grandi città può essere uno dei modelli vincenti.
- L’attività maieutica dell’artista, dopo una seria formazione vasta non episodica, deve diventare necessaria per le comunità. Debbono nascere quindi mille, duemila Monticchiello o simili;
- E chi se ne occuperà sarà l’artista, e ripeto senza ora chiudersi in categorie (opera, musica, danza, prosa, ecc). Queste attività comporteranno anche il riconoscimento delle altre figure professionali che devono essere svolte con consapevolezza e quindi attraverso una seria formazione culturale non solo di carattere tecnico. Sapere montare un palco tra i condomini di una periferia è un atto politico, un atto culturale non la mera esecuzione di un’indicazione di carattere tecnico necessario per la parte artistica e rappresentativa.
- Questa categoria dell’”artista” nel senso più ampio del termine deve essere riconosciuta. Se il sistema dove accade ciò è quello attuale in Italia e cioè il sistema democratico e di rappresentanza parlamentare, sia il Parlamento a deciderlo e persino inserirlo in Costituzione. Hanno modificato di tutto nella carta costituzionale, anche quanto non doveva essere modificato quindi l’idea “sovversiva” è questa che ritengo sia giusto per finire e cioè il riconoscimento della funzione dell’artista come necessario, indispensabile, per la crescita della persona. Altrettanto deve esserci un riconoscimento sancito che consideri questa attività un lavoro a pieno titolo (non parliamo di volontariato né di terzo settore a cui non credo)
- Non è possibile che si parli solo di bar e ristoranti una comunità non è fatta soltanto di bar e ristoranti anche se è giusto che vivano pure loro.
- Occorre quindi un’azione politica affinché, essendo prevalente e sancito dalla regole un parlamento, ci siano interlocuzioni dirette con i parlamentari e lavorare in modo tale da far comprendere il concetto di “arte necessaria” per lo sviluppo delle comunità.