Claudio Lepore bussa alle porte di Governo e Regione, strizza l’occhio a Todi e “chiama” Bandecchi

Claudio Lepore

Dei numeri della Stagione numero 77 del Lirico Sperimentale di Spoleto e dell’Umbria leggerete a parte. Qui diamo spazio all’ennesimo appello, stavolta tendente alla reprimenda, del direttore Claudio Lepore che chiede risorse al governo centrale, alla Regione Umbria confidando nell’assessore Paola Agabiti ma anche aprendo la porta a collaborazioni con Todi mentre Lepore annuncia che chiederà presto un incontro con il sindaco di Terni Stefano Bandecchi.

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Più risorse per il Lirico Sperimentale di Spoleto

di Claudio Lepore

Il Teatro Lirico Sperimentale deve essere sostenuto in modo straordinario con ulteriori strumenti dallo Stato Centrale, come l’ Accademia di Imola, l’Accademia Musicale Chigiana di Siena e la Scuola di Musica di Fiesole. Il Governo Meloni deve sanare la “dimenticanza” (che chiamerei a dir poco una “svista” del Governo precedente a favore però dei tre enti Tosco-Emiliani). La Regione Umbria dovrebbe rileggere con più attenzione la geografia dello spettacolo dal vivo dell’Umbria in rapporto con i contributi statali, una rilettura che forse non è stata ben assimilata, ma ancora c’è tempo per ulteriori riflessioni, non ho dubbi. Non voglio disperare. Fortunatamente l’Assessore Agabiti, oltre che assessore alla cultura, è anche assessore al bilancio. Realistico anche un allargamento della base associativa, se l’organo amministrativo del Teatro lo riterrà opportuno, verso quei comuni e/o entità più sensibili, come il Comune di Todi, che dimostra da anni grazie al Sindaco Ruggiano e all’assessore Ranchicchio fattiva collaborazione ed entusiasmo nell’accogliere lo Sperimentale.  Poiché lo Sperimentale è Teatro Lirico dell’Umbria, chiederò un incontro con il Sindaco di Terni,  Bandecchi. Terni, sino alla chiusura del Teatro Verdi, era una città molto sensibile all’opera lirica, con memorabili affluenze di pubblico per le nostre opere. Offriremo, se accolte, le nostre competenze anche per quello che sarà il nuovo Teatro Verdi e nell’attesa dei lavori vorremmo diffondere la cultura dell’opera nelle scuole della città cosi come a Foligno e nei comuni che vorranno sostenere l’iniziativa. Il primo vero anno del post Covid è da considerarsi più che soddisfacente per quanto riguarda il ritorno del pubblico, ancora non ai livelli del 2019, ma fa ben sperare, a patto che la struttura venga rinforzata attraverso un dipartimento professionale di promozione e formazione del pubblico di cui c’è sempre più bisogno, per una nuova campagna di alfabetizzazione sull’opera lirica, segno distintivo della cultura italiana non sempre così considerata” afferma il Direttore Generale del Teatro Lirico Sperimentale Claudio Lepore  che prosegue: “Altrettanto necessario è potenziare la struttura in modo tale da raggiungere un maggiore pubblico attraverso internet con lo streaming delle opere e la possibilità della visione di opere registrate su richiesta sempre tramite internet. È quindi ovvio che le Istituzioni debbano prendere atto definitivamente che il Teatro Lirico Sperimentale è “unica struttura di riferimento stabile per la musica lirica…” in Umbria, così come recita il decreto di riconoscimento giuridico della Regione Umbria n. 428 dell’8 luglio 1981. C’è bisogno di fondi proporzionali al sostegno statale e proporzionali ad altre strutture regionali. Al Governo nazionale ancora una volta la richiesta di concedere lo stesso sostegno accessorio, oltre a quello del fondo nazionale dello spettacolo, concesso alle altre scuole dell’altissima formazione musicale come noi, quali l’Accademia di Imola, l’Accademia Musicale Chigiana di Siena e la Scuola di Musica di Fiesole. Contributi accessori ma importanti assegnati con il governo precedente e reiterati per gli anni 2023 e 2024 nel c.d. “mille proroghe” nel gennaio 2023. Si auspica che l’impegno profuso dal Vice Presidente della Camera dei Deputati On. Giorgio Mulè, unitamente anche ai parlamentari firmatari dell’emendamento tra cui l’On Nevi, raggiunga l’obiettivo. È stato infatti recepito dal Governo e votato all’unanimità dall’aula di Montecitorio l’ordine del giorno alla legge di conversione del decreto milleproroghe con cui “impegna” il Governo a sostenere l’ente lirico spoletino.

Sono certo che anche il ministero della Cultura che ha dimostrato particolare sensibilità si adoperi di conseguenza. Noi siamo pronti ad attivarci e a rinforzare e prolungare il corso di avviamento al debutto, incrementare le borse di studio, la programmazione, e il personale ormai necessario se non indispensabile, in modo da lanciare ancor meglio le nuove voci della lirica italiana, oltre a riattivare anche grazie alla Regione Umbria quei corsi di formazione delle professioni dell’opera lirica che tanto successo hanno ottenuto dal 1992 al 2019″.

Redazione Vivo Umbria: