Città di Castello, Mostra del Libro Antico dedicata a Burri ricca di rarità. 40 espositori da tutta Europa

CITTA’ DI CASTELLO – Mostra Mercato del Libro Antico e della Stampa Antica particolarmente ricca. Le rarità selezionate dal curatore e responsabile scientifico Giancarlo Mezzetti e portate in mostra dai 40 espositori provenienti dall’Italia e dall’Europa hanno attirato collezionisti da tutta la Penisola già dalla giornata di apertura.

Tra antico e contemporaneo, la mostra ha reso omaggio al genio del maestro tifernate Alberto Burri con i ritratti unici e originali firmati da Silvano Campeggi, soprannominato “nano”, pittore fiorentino di fama internazionale che ha legato la sua produzione artistica alla cartellonistica per le case di produzione di Hollywood tra gli anni ‘40 e ’70 ed è considerato negli Stati Uniti tra i più importanti artisti grafici nella storia del grande schermo. I dipinti della Collezione Simoni Paciaroni, del valore di decine di migliaia di euro, offrono un racconto per immagini dell’artista tifernate, dal primo ritratto realizzato a Roma nel 1949 all’ultimo, del 1991, poco prima della sua morte.

Nello stand dello Studio Bibliografico Giuseppe Solmi i visitatori hanno potuto ammirare l’unica copia conosciuta al mondo di un trattato manoscritto e miniato della seconda metà del Cinquecento per l’insegnamento della musica, del valore di decine di migliaia di euro, l’opera più preziosa in mostra che raccoglie le istruzioni per la prima volta nella storia delle pubblicazioni di questo genere le istruzioni ai maestri su come dirigere i coristi attraverso il movimento della mano. Un’altra rarità dello Studio Solmi è il libro d’ore all’uso di Roma, Fiandre, della prima metà del XV secolo, con 11 miniature di grandi dimensioni che seguono il ciclo della passione, molto più raro della classica sequenza con la vita della Vergine e attribuibili all’atelier dei Gold Scroll Masters, attivi a Bruges dagli anni ’20 sino alla metà del XV secolo.

Per la letteratura del ‘900 Outarte ha portato in vendita “Ossi di Seppia”, in prima edizione con dedica autografa dell’autore Eugenio Montale, mentre per i cultori del genere a rapire lo sguardo sono le incisioni dal XV al XX secolo delle Collezione Simoni Paciaroni. Ora, fino a domenica 11 settembre, a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio potranno essere visitate le due mostre dedicate all’archivio di Mario Capanna e a Malakos.

Redazione Vivo Umbria: