Cerca
Close this search box.

Città della Pieve già al lavoro per il cinquecentenario del Perugino

CITTA’ DELLA PIEVE  – Già a lavoro il Comitato Scientifico ed il Comitato Organizzatore, responsabili del coordinamento delle celebrazioni per il cinquecentenario della morte del Perugino  che ricorrerà nel 2023. Città della Pieve, per omaggiare il suo più celebre figlio, ha dato il via all’ideazione di un ricco evento di rilievo nazionale.  La notizia è stata anticipata nel cortile di Palazzo della Corgna sabato scorso dal Sindaco e da Vittoria Garibaldi, uno dei massimi esperti internazionali sul tema, in occasione di un partecipatissimo incontro dedicato al rapporto tra Perugino e Raffaello.
Con sede nel Comune di Città della Pieve, è stata dunque ufficialmente costituita l’Associazione “Petrus de Chastro Plebis 1523-2023”, con l’obiettivo di progettare e sviluppare la notevole iniziativa dedicata al Divin Pittore.
Il Comitato Scientifico, già riunitosi due volte, di cui la prima nel dicembre dello scorso anno e la seconda il 2 settembre scorso, è coordinato dall’ex Soprintendente di Perugia, già Direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria Vittoria Garibaldi, ed è composto dal Sindaco pievese; dalolo storico e giornalista Paolo Scandaletti; dallo storico dell’arte e Professore Emerito dell’Università Roma Tre, Bruno Toscano; dalla Direttrice del KHM, Museum of Art History di Vienna, Sylvia Ferino-Pagden; dal Parroco di Città della Pieve, Simone Sorbaioli; dallo storico, saggista e docente Mario Tosti; dal Direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria Marco Pierini; dal docente di Storia dell’arte moderna all’Università di Perugia Francesco Federico Mancini ed dal dott. Valerio Bittarello (segretario).
Il Comitato, in questi due primi appuntamenti, ha già avviato l’analisi di alcune specificità del Perugino, il cui stile rivoluzionario fondò un’inedita linea di espressività nella pittura italiana: l’analisi della società in cui è nato e che ha influito nella sua crescita, le esperienze, i panorami ed i sentimenti che l’hanno forgiato come uomo e come pittore; le due opere che segnarono la svolta nella storia della pittura nazionale (l’Adorazione dei Magi custodita nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi e la Deposizione della Croce presso Santa Maria dei Servi – Museo Civico Diocesano) ed il suo percorso come Maestro in diverse scuole italiane, tra le altre Firenze, Siena e Roma. Ulteriore elemento di fascino per i ricercatori è che al tramonto del suo straordinario percorso di artista, Pietro Vannucci fa ritorno nella sua amata terra natia, chiudendo con un cerchio perfetto anche la storia della sua vita.
 
 

Articoli correlati

Commenti