“Ci sono storie che, pur parlando di altre vite, di uomini e donne di altri tempi e altri luoghi -spesso immaginari gli uni e gli altri- ci raccontano di noi, del nostro tempo, ci parlano al cuore e alla testa, ci svelano e ci rivelano; storie che ci entrano sotto la pelle e nelle pieghe dellāanima. Quella di Novecento, il piĆ¹ grane pianista che abbia mai solcato lāoceano, ĆØ senza dubbio una di queste. Una delle piĆ¹ belle storie mai raccontate. Intensa, commovente, divertente e assurdaā¦ come la vita. La storia di una grande e bizzarra amicizia, la storia di un fallimento e di una vittoriaā¦ la storia di ciascuno di noi, a vederla beneā¦ Un uomo ci racconta e si raccontaā¦ e quella storia semplice e complicata, assurda ma bellaā¦ come la vitaā¦ diventa la nostra”.
E’ questa la premessa che Ciro Masella fa del suo “Reading Novecento” che stasera, 23 luglio, proporrĆ alla Rocca Flea di Gualdo Tadino alle ore 21.
Masella torna a confrontarsi con uno dei testi effettivamente tra i piĆ¹ affascinanti degli ultimi anni, il āNovecentoā di Alessandro Baricco, giĆ portato in scena con successo da
āmostri sacriā come Arnoldo FoĆ e attori magnifici del calibro di Eugenio Allegri, al
cinema nel bel film di Tornatore āLa leggenda del pianista sullāoceanoā, tradotto in
decine e decine di lingue nel mondo e ristampato innumerevoli volte. Il libro che ha forse regalato la maggiore notorietĆ al suo autore, che lo ha reso celebre e amatissimo in mezzo mondo, dopo una serie di letture pubbliche, affollate e apprezzatissime, torna a prendere in prestito la voce di Masella per raccontarci una storia indimenticabile, per condurci in un viaggio spettacolare e divertente, misterioso e dolce. Ancora una volta, la suggestione di un racconto, il fascino dellāoralitĆ , la grande potenza di una storia prenderanno possesso di uno spazio per animarlo di personaggi, luoghi, suoni, immagini e paesaggi. Una voce e una storia. Lāoccasione di immergersi nella pagine di Baricco e di lasciarsi cullare dalle parole; aprire il cuore e la mente e farsi trasportare in mezzo al mare, a volte calmo a volte in tempesta, a bordo di una nave grande e maestosa, in compagnia di un equipaggio bizzarro e a tratti esilarante, ad ascoltare il jazz e āla musica che prima non cāera e dopo non ci sarĆ mai piĆ¹ā suonata dal piĆ¹ grande pianista che abbia mai solcato
lāoceano, quello che ebbe il coraggio di suonare la propria vita come sulla tastiera di
un pianoforte, in unāunica infinita nota, ma che da quella nave non scese mai.