Cioccolato equo e solidale per Pane e Pace di Altrocioccolato a Città di Castello

CITTA’ DI CASTELLOIl cioccolato, si sa, è il cibo degli dei. Morbido e voluttuoso, con il suo gusto pieno in bilico tra il dolce e l’amaro, è molto più di un semplice alimento. Al suo interno c’è il mistero del cacao, frutto che ci parla di foreste tropicali e di antiche civiltà che lo consideravano un dono divino. C’è la trasformazione, da frutto grezzo e amaro a cibo sublime. C’è il piacere e la celebrazione, una carezza, una coccola che migliora l’umore e conforta.

Ma ogni morso di cioccolato è anche, o almeno dovrebbe essere, un momento di connessione tra chi lo gusta e le mani invisibili che lo hanno coltivato e trasformato, una storia che parte dalle piantagioni, per passare ai processi di lavorazione fino al lungo viaggio per arrivare fino a noi nella forma e nel gusto che ci sono familiari. La sua produzione tocca temi globali che dovrebbero ricordare che, dietro un piacere così universale, c’è una rete di relazioni economiche e sociali di cui tenere conto e un impatto ambientale importante.

 

 

In Umbria da vent’anni anni, il festival “Altrocioccolato” invita proprio ad allargare lo sguardo oltre il mero piacere del palato, rappresentando un punto di incontro unico tra la passione per il cioccolato e i valori del commercio equo, dell’economia solidale e della sostenibilità. Questa manifestazione culturale che, dopo lo stop dovuto a motivi organizzativi dello scorso anno, si svolgerà a Città di Castello il 25, 26 e 27 ottobre, non è solo una celebrazione dei piaceri che questo cibo può regalare, ma soprattutto un’occasione per riflettere sulle sfide globali legate alla produzione alimentare e sulla necessità di pratiche economiche più giuste e rispettose del pianeta.

Un evento composito dove ogni dettaglio, attraverso un ricco programma fatto di incontri, laboratori, mercati e momenti di riflessione, invita a riflettere su come il cibo possa essere uno strumento di cambiamento sociale e si impegna a sensibilizzare il pubblico sul valore etico dietro ogni tavoletta di cioccolato.

Tre piazze coinvolte, tre fitti programmi di attività: programma cultura, con una serie di incontri, presentazioni di libri e video, dibattiti e mostre; programma laboratori didattici per bambini e incontri con le scuole; programma palchi, tre in tutto, dove oltre 40 tra artisti di strada e musicisti si alterneranno ininterrottamente dal venerdì alla domenica sera, aree food e istallazioni esterne. Poi, il cuore pulsante della manifestazione, una sessantina di espositori dislocati nelle due tensostrutture in piazza Matteotti e piazza Gabriotti, per un’affluenza di pubblico si stima anche quest’anno di circa 30000 persone.

“La nostra è una manifestazione che è attiva da 20 anni sul territorio umbro – racconta Roberto Colombo del gruppo di coordinamento di Altrocioccolato – nata a Gubbio, con una parentesi di 3 anni a Castiglione del Lago, ora da una decina di anni siamo a Città di Castello. E’ una manifestazione complessa, articolata che vede il contributo di un centinaio di persone dove, ci tengo a sottolineare, tutti nessuno escluso, sono volontari.
Siamo nati in contrapposizione a Eurochocolate, per portare dei temi di critica profonda e radicale al sistema economico predatorio di cui si nutre il nord del mondo, a scapito delle risorse e del lavoro del sud del mondo. Questa cosa, che per noi è molto grave, cerchiamo però di dirla con il sorriso, facendo festa e facendo vedere che c’è un altro modo di fare festival e occasioni di incontro, un modo non solo basato sul consumismo ma sullo stare insieme e sul riflettere sui temi importanti dei diritti umani. La manifestazione occupa le tre piazze del centro storico e le vie di collegamento della città ed il nostro obiettivo non è tanto vendere più cioccolata possibile, quanto far trovare alle persone che vengono un’atmosfera di festa e gioia, nonostante noi parliamo poi di mancanza di cibo e di acqua pulita.
Quest’anno il nostro tema è Pane, Pace e Cioccolato con la n di pane cancellata e sostituita da una c a formare la parola Pace: ci sembra che in questi ultimi due anni nella nostra cultura dominante si accetti ogni giorno di più l’idea e la possibilità che le guerre rientrino a far parte della storia dei rapporti fra le nazioni mentre noi non ci rassegniamo a questa cosa. Noi abbiamo ben in testa la nostra costituzione che non usa parole morbide sulla guerra ma nette, senza mediazioni: “l’Italia ripudia la guerra”, punto. Pensiamo che le questioni internazionali vadano risolte con la negoziazione e  siamo ovviamente contro l’invio delle armi e per un cessate il fuoco sia in Israele sia in Ucraina.

Detto questo il nostro tema principale è quello economico: il commercio equo porta avanti un’economia dal volto umano per cui chi lavora per noi, che ci coltivi il caffè o il tè che beviamo, o che cucia i nostri vestiti, abbia una vita dignitosa. Contro lo sfruttamento economico delle popolazioni del sud del mondo, il commercio equo riguarda anche la preservazione dell’ambiente e la sostenibilità ambientale è un altro tema a noi caro. Quella del cioccolato è una coltura su cui si concentra uno sfruttamento enorme perché c’è un oligopolio di compratori: l’80% del mercato del cacao si concentra su cinque, sei compratori che fanno cartello e determinano i prezzi del mercato e quindi è molto facile per le multinazionali comprimere i prezzi al ribasso.

Un tema che ci siamo posti e ci poniamo sempre è, dei 30000 che vengono ad Altrocioccolato quanti alla fine quando tornano a casa hanno capito il nostro messaggio? Semplicemente sembriamo loro una manifestazione simpatica di gente un po’ strana oppure comprendono il messaggio politico profondo che c’è sotto e ci fa stare qui per tre mesi tutti i giorni a organizzarla? E ci siamo detti che sì, una porzione di persone lo sa ma un’altra porzione importante forse no. Quindi quest’anno metteremo 17 istallazioni lungo il percorso della manifestazione in cui spieghiamo perché siamo “altro” e tendiamo a distinguerci da altre manifestazioni sul cioccolato. Tra questi pannelli avremo anche una teca con i resti della barca affondata a Cutro dove morirono 94 persone circa un anno e mezzo fa. Questa teca gira per l’Italia e per noi è particolarmente emozionante averla, la terremo ospite durante i tre giorni e ne racconteremo la storia”.

E allora, ancora una volta “altro”: “perché denuncia lo sfruttamento egoistico delle multinazionali”, “perché è contro lo sfruttamento, la povertà e l’ingiustizia economica”, “perché è lotta ai cambiamenti climatici e allo sfruttamento senza limiti della terra”, “perché persegue percorsi di pace e garantisce i diritti fondamentali dell’uomo”. Un evento importante, fondato sul rispetto per il pianeta e per tutti gli esseri umani.

 

 

Altrocioccolato è una manifestazione organizzata dall’Associazione Umbria Equosolidale coinvolgendo le Organizzazioni del Commercio Equo e Solidale umbre (La Boteguita di Città di Castello, Piano Terra di Orvieto, Monimbò di Perugia e Terni e Ponte Solidale di Ponte San Giovanni), con il supporto di Comune di Città di Castello. In collaborazione con Equo Garantito, Altreconomia,Terra Nuova e Banca Etica sponsor e sostenitori della manifestazione.

 

Il programma completo su: www.altrocioccolato.it

Francesca Verdesca Zain: Una vita vissuta all’insegna della creatività. Giornalista pubblicista, artigiana, danzatrice, lettrice e sognatrice compulsiva, sono amante della natura, della scrittura, dei gatti. Ho una laurea in lingue e letterature straniere.