Cerca
Close this search box.

“Cicherello”: un viaggio fotografico in Etiopia tra autenticità e impegno sociale

PERUGIA – Fino al 15 aprile 2025, la Galleria Entropia di Perugia (Via Alessi 16) ospita la mostra “Cicherello del fotografo e ottico perugino Giulio Fratticioli. Il titolo, che in lingua etiope significa “senza pensieri”, riflette lo spirito leggero e contemplativo dell’esposizione.

Giulio Fratticioli, della storica “Foto Fratticioli Natalini”, giunta alla quarta generazione, ha saputo fondere la precisione tecnica con una profonda sensibilità narrativa. Cresciuto tra lenti e obiettivi, ha realizzato numerosi reportage in diverse parti del mondo, tra cui l’ultimo viaggio nel 2025 dall’Umbria all’Etiopia. Le sue fotografie esplorano identità e tradizioni, trasformando scene quotidiane in racconti visivi ricchi di autenticità.  Oltre all’aspetto artistico, la mostra si distingue per il suo impegno sociale: durante il viaggio in Etiopia, Giulio ha potuto distribuire occhiali da vista usati alle comunità locali bisognose, unendo così la passione per l’immagine all’azione concreta.

Ai microfoni di Vivo Umbria, Giulio ha raccontato questa esperienza dalle mille sfaccettature fotografiche e umane.

Com’è nata l’idea del viaggio in Etiopia e di questa mostra?

“Ormai da molto tempo porto avanti un’attività che mi sta molto a cuore: raccolgo occhiali usati per distribuirli in paesi in cui sarebbe molto difficile e costoso farseli fare. Quest’anno si è verificata una coincidenza: il mio collaboratore Neba, è etiope e per cinque anni non ha visto la sua famiglia.

Quando ha espresso il desiderio di tornare ho pensato che fosse un’occasione unica per portare anche in quella terra la mia attività di distribuzione di occhiali usati. È stato meraviglioso poter vedere la famiglia di Neba riunirsi ma anche immergersi in una cultura e in un ambiente nuovo, totalmente diverso da quello a cui siamo abituati”.

 

 

Quali sono state le sfide a livello fotografico e umano?

“Sicuramente la prima sfida è stata quella di trovare una realtà che potesse aiutarci con la distribuzione di occhiali in loco: grazie anche al lavoro dell’Ambasciata italiana, abbiamo potuto trovare un’associazione che potesse darci una mano nella nostra missione.

Lo stupore maggiore è stato quello di trovarmi immerso in una realtà completamente diversa dalla nostra: nella capitale Addis Abeba ci sono stipendi che non arrivano a trenta euro al mese e ti domandi come sia possibile vivere con così poco. Nelle tribù locali si vive alla giornata, andando a cercare acqua e cibo per sopravvivere, legna per il fuoco e ci si dedica alla pastorizia. È un tipo di ‘equilibrio’ che non pensavo potesse più esistere al mondo. La città e la tribù allora sono due realtà di povertà che esprimono un equilibrio e un disequilibrio: il guadagno nelle città non è mai abbastanza e questo crea diseguaglianze, mentre nelle tribù il problema può porsi in caso di malattie o di situazioni in cui si ha bisogno di denaro per accedere alle cure.

A livello fotografico ho cercato di esprimere queste emozioni per immagini. L’essenzialità di un gioco – che per noi è un rottame – per chi vive davvero con nulla. La lotta per la sopravvivenza di ogni giorno dei bambini che corrono scalzi in posti in cui non ci sogneremmo mai di toglierci le scarpe. Non a caso il titolo che ho voluto dare alla mostra in lingua etiope significa “senza pensieri” proprio a significare l’approccio di questo gruppo alla vita: con il sorriso, anche se non si ha niente”.

La raccolta occhiali è sempre aperta. Quali sono i punti di raccolta?

“Sì certo, aspettiamo i vostri occhiali usati nei punti vendita Fratticioli in Piazza Italia a Perugia e negli altri a Fano e Urbino. Con un piccolo gesto potrete dare nuova vita ai vostri vecchi occhiali e fare felice chi ne ha bisogno”.

La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 16:30 alle 20. Un’occasione imperdibile per immergersi in un percorso visivo che celebra la bellezza della diversità e l’importanza della solidarietà.

Articoli correlati

Commenti