La primula fucsia sbocciata nel Vaccine -Day ieri, verrà replicata e rivisitata anche sui siti e sui social di tutti gli istituti statali, per esprimere un impegno corale della cultura a favore della salute dei cittadini e del rilancio del Paese. Rappresentazioni della primula appariranno nei musei, archivi e biblioteche. E tra queste ci sono le primule intarsiate nel “fregio di camino” di Francesco di Giorgio Martini a Palazzo Ducale di Gubbio.
“Primule di diverse specie, dalle corolle color giallo, arancio, rosa. Scolpite sui marmi, stampate su pergamene, dipinte su porcellane, catalogate in antichi erbari, descritte in scrupolosi codici botanici”, fanno sapere dal MiBACT. “Nascoste tra decori minuti oppure protagoniste fortemente simboliche in pitture parietali e affreschi decorativi. Con una ricerca sul ‘fiore che annuncia la primavera’ condotta e condivisa da tutti i propri istituti – biblioteche statali, archivi, musei e parchi archeologici – il ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo guidato da Dario Franceschini lancia attraverso i propri profili social una campagna di comunicazione digitale a sostegno della vaccinazione anti Covid”.
Come detto sono protagoniste opere e iconografie della storia dell’arte italiana: sulla card dell’iniziativa, viene utilizzata una sintesi di raffinati esemplari floreali, oltre a un primo piano del busto e delle mani della Dama col mazzolino di Andrea Del Verrocchio, conservata al Museo Nazionale del Bargello, opera dalla quale ha tratto ispirazione lo stesso Stefano Boeri per l’ideazione del logo dei padiglioni per la campagna di vaccinazione. Tra gli altri esempi, ci sono le primule intarsiate nel “fregio di camino” di Francesco di Giorgio Martini a Palazzo Ducale di Gubbio, ricamate sul vivace bordo di un costume tradizionale della Calabria del Museo delle Civiltà di Roma, dipinte sulle porcellane della Manifattura Discry del Servizio Raggi alle Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, a Genova; stampate su una cartolina del 1919 del Fondo Cesare Poma (Archivio di Stato di Biella), rappresentate nelle Cinquecentine della Biblioteca Universitaria di Cagliari, nei volumi sulla Flora italiana ossia Raccolta delle piante più belle che si coltivano nei giardini d’Italia diretta e illustrata dal professor Gaetano Savi (Biblioteca Palatina di Parma) o nella corona di fiori della Ninfa alata di Gennaro De Crescenzo, nella Saletta neoclassica di Palazzo Reale a Napoli.