MONTONE – Chiostri acustici nello splendido spazio del Chiostro della Chiesa di San Francesco a Montone: domenica scorsa si è assistito ad una serata magica nonché straordinaria.
Qui i musicisti – Stefania Cruciani, Soprano, e Luca D’Amore, liutista – hanno creato, con le loro splendide esecuzioni, un ordito leggerissimo di preziosa stoffa coerente allo spazio urbanistico sacro e al contestuale svolgimento in loco di una mostra dedicata a Luca Signorelli, con documentazione cartacea di documenti dell’epoca ed iconografica, supportata da immagini proiettate nell’abside della antica chiesa romanica dedicata a Francesco di Assisi, che rievocano la presenza del Maestro, grande pittore, Luca Signorelli a Montone.
Nel suggestivo Chiostro di San Francesco a Montone il concerto “Rinascimento a Corte: il trionfo della musica“, con l’esecuzione di musica vocale con accompagnamento di liuto, e piccoli brani per liuto solo, disegnando a tinte tenui un suggestivo Viaggio Musicale con Canti, Frottole e Danze strumentali tra geografie europee – Italia ed Inghilterra- tra il Cinque e Seicento.
Stefania Cruciani – soprano – e Luca D’Amore – liuto, così, nel bellissimo chiostro di San Francesco, contrappuntano, con la loro bravura e la peculiare loro medesima leggerezza onirica e notturna, un’antica storia verosimile, e non simile, a quella di un aulico passato rivissuto in loco, tale da creare tout-court la suggestione, tra Rinascimento e Manierismo, già àbito di questi antichi luoghi, non solo urbanistici, ma anche dell’anima.
L’accostamento delle voci poetiche e musicali italiane ed inglesi sottintendono un trait d’union, ordito leggerissimo, di un Rinascimento di Comunanza Artistica dettato da una scelta di repertorio tra raffinatezza e pura bellezza; dalla Corte Estense di Mantova, di Isabella d’Este, con i due esponenti più importanti del genere frottolistico italiano, i compositori Marchetto Cara e Bartolomeo Tromboncino, alla Corte Medicea di Firenze del Seicento, con i suoi compositori più importanti, Giulio Caccini e sua figlia Francesca , arrivando alla Corte di Elisabetta I d’Inghilterra con uno straordinario John Dowland, genius loci della saturnina Melanconia sempiterna voce autentica del parlar con la musica degli affetti più nostalgici e malinconici.
È qui, in particolare, che la bravura e la toccante musicalità dei due interpreti, raggiungono un climax ed una catarsi uniche: sarà stata la presenza in scena della Notte, come l’idea di un “Notturno” – e mi riferisco a quello unico e straordinario del “Sogno di Costantino” di Piero della Francesca della vicina Arezzo nella Basilica di San Francesco – a creare improvvisamente quella emozione catartica in cui le lacrime antiche quanto eterne della Melanconia in Musica, sanno solo loro creare miracolosamente, rivivendo nel sublime racconto senza tempo delle esecuzioni dei due interpreti.
La naturale bellezza e musicalità del canto di Stefania Cruciani, Soprano, ben conosciuta dai cittadini di Montone, con la sua grazia e sapienza, sembrano dare vita a quel suggestivo déjà vu di botticelliana memoria, di cui la cantante stessa ne è assoluto emblema.
Ella, Stefania Cruciani ci conduce, grazie alla presenza della originale musica per liuto del liutista Luca D’Amore, con la sua dotta filologia, (spiegata al pubblico con semplicità e fascino) , nel Paradiso perduto quanto luminoso, spirito di un sapiente ‘Giro di vite’ attualizzato nell’avvenimento musicale straordinario in ordine ad intensità ed autentiche grazia e bellezza.
Grazie, quindi, a Stefania Cruciani, a Luca D’Amore.
Si ringraziano, inoltre, il sindaco di Montone, Mirco Rinaldi, e la dottoressa Catia Cecchetti per l’impegno profuso nel creare quel valore che è la cifra preziosa di luoghi magici e a tutti non noti della nostra splendida Umbria e Toscana del Sud al suo confine con l’Alta Valle del Tevere affinché siano testimoni dei segreti della nostra meravigliosa ed unica terra da valorizzare sempre con passione.
Agnese Gatto, musicista e storica della musica