TERNI – Centro storico, tra luci scintillanti, musiche natalizie, a due passi da Corso Cornelio Tacito, l’edificio di culto di San Cristoforo ci attende per una visita al suo interno dove l’arte non manca dal 1300 al contemporaneo. Ma c’è una curiosità, che andremo a scoprire in seguito, meglio narrata su una lapide posta sulla parete esterna. La chiesa fu edificata attorno al XIV secolo nella città medievale. Subì modifiche dopo il bombardamento della seconda guerra. Si presume che la chiesa fu edificata sopra preesistenti edifici di epoca antichissima, dato che in loco sono stati ritrovati reperti d’epoca romana. Facciata a capanna in conci di pietra bianca, interno con unica navata con capriate e abside. Alla chiesa originale è stato affiancato un altro edificio di era contemporanea di consistente dimensioni per lo svolgimento della liturgia.
I dipinti che ornano l’ingresso della chiesa trecentesca, subito dopo la bussola, a destra di chi entra, raffigurano due Santi della tradizione popolare forse un san Domenico e un altro Santo riferibili alla prima metà del XIV secolo per lo più votivi; sulla parete in un trittico sono stati effigiati al centro San Cristoforo titolare della chiesa, ai lati San Sebastiano e San Rocco di scuola senese.
Santi della tradizione popolare rintracciabili in molte chiese del territorio soprattutto in Valnerina come intercessori per peste e colera. Sulla sinistra una crocifissione tra la Madonna e San Giovanni Evangelista del tardo quattrocento; in un piccolo registro sovrapposto una Madonna col Bambino e altro Santo della seconda metà del ‘400. Un tempo le pareti sia a destra che a sinistra della chiesa erano tutte affrescate, rimangono soltanto alcuni residui nell’abside e nel catino come un San Sebastiano e altri santi di non chiara interpretazione.
La chiesa contemporanea invece conserva un dipinto su tela di recente restaurato raffigurante San Cristoforo col Bambino in spalla, che attraversa un corso d’acqua. In basso, nel dipinto su una pietra e scritto: CAROLUS BENINCASA NARNIENSIS HOC OPUS GRATES FECIT ANNO JUBILEI 1675.
Ma ecco la curiosità: come accennato, al lato esterno della chiesa, si può ammirare una grande pietra cilindrica usata da San Francesco come pulpito per le prediche ai ternani. Sopra alla pietra una statua del poverello di Assisi in bronzo di età moderna; dietro, sulla parete scolpito su pietra, la narrazione dell’evento francescano dell’epoca.