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C'è una nuova Rosalba in città, Arisa ricomincia dall'Afterlife

Arisa nuovo tour

Un anno fa ci siamo sentiti con Rosalba Pippa, per tutti Arisa, in occasione dell’inaugurazione a Eggi di una scuola che nasceva dalle macerie del terremoto. Lei crede nell’impegno che uno può mettere per gli altri, in quel caso si trattava delle tante cause che porta avanti la Fondazione Francesca Rava.
Ciascuno di noi ha i suoi gusti musicali e vede nel pentagramma auspicabili sbocchi e aspettative sonore e di contenuti tutti suoi. L’intervista mi piacque a prescindere, per totale merito di Arisa. Riposte sincere, senza spocchia, piene di voglia di raccontare senza reticenze e, di fondo, un sincero trasporto motivato dalla fiducia negli altri. Avevo, certo, pregiudizi generazionali al momento del contatto.  Sono cresciuto ascoltando altro. Erano i prolifici anni Settanta. Però giornalisticamente parlando Arisa sa rispondere a tono e un artista va rispettato per ciò che ci mette dentro, anche se i giusti restano legittimamente soggettivi. Arisa ha una grandissima voce, duttile, ardita. La mette bene in partiture apparentemente orecchiabili ma in realtà armonicamente ben costruite. A dirlo, ben inteso, non è chi scrive, ma Giulio Rapetti-Mogol che l’ha incensata fin dai tempi in cui era una sua  “studentessa” al Cet di Avigliano.
Alle elementari c’era per tutti la prova del nove. Per gli artisti c’è la prova del palco. Arisa l’affronterà partendo, a questo punto possiamo pur dirlo,  dalla “sua” Umbria, da Perugia, dall’Afterlife il 26 marzo. Da lì inizierà il suo tour che ricerca e propone sonorità interessanti. Con grosse novità e la stessa convinzione di sempre. L'”avvertimento”… sta esplicitamente nel titolo del tour: “C’è una nuova Rosalba in città”.  Intrigante.
Staremo a sentire, dopo aver ascoltato “Mi sento bene” brano presentato all’ultimo Sanremo, di cosa si tratta. Vi diciamo nel frattempo che il lavoro in studio di registrazione  è durato più di un anno e segna il passaggio all’etichetta discografica Sugar. L’obiettivo dichiarato: realizzare un album capace di raccontare nel miglior modo possibile la Rosalba di oggi. Ciò ha comportato un grande lavoro che ha coinvolto sei producer della portata di Matteo Buzzanca, Matteo Cantaluppi, Dario Faini, Team Ithaka, Jason Rooney e Andro. Non basta, nel progetto sono stati coinvolti  diciassette  autori: oltre ad Arisa che firma 2 brani, Gianluca De Rubertis, Shridhar Solanki, Matteo Buzzanca, Lorenzo Vizzini, Alessandra Flora, Diego Mancino, Dario Faini, Giuseppe Zingaro, Vito Dell’Erba, Edwyn Roberts, Niccolò Agliardi, Marta Venturini, Morgan Giovannetti, Giulia Anania, Stefano Brandoni, Sobral e Cristiano Malgioglio. 
Chi vorrà, verificherà ascoltando.
 

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