C'e Jacopo Siculo nella Cappella Eroli della cattedrale di Spoleto
SPOLETO – Utimo salto nell’arte rinascimentale di Giacomo Santoro da Giuliana (PA) detto Jacopo Siculo (1490- 1543), un raffaellesco che operò in Umbria e in Sabina dal 1524 al 1543. Dopo aver scoperto le sue migliori opere in affresco a Ferentillo, Vallo di Nera, Spoleto, e pale di altare come a Casperia, San Brizio di Spoleto, San Mamiliano di Ferentillo, Norcia e Leonessa, ora concludiamo il curriculum con gli affreschi nella cappella Eroli presso la cattedrale di Spoleto realizzati nella prima metà del XVI sec.
La cappella dell’ Assunta fatta realizzare del vescovo Costantino Eroli si trova nel portico della cattedrale spoletina, con due ingressi, uno esterno e l’altro all’interno. La datazione delle opere non e’ chiara, ma Bruno Toscano asserisce che la cappella nel 1535 era già officiata, quindi le decorazioni potrebbero essere antecedenti alla data. La critica attribuisce queste decorazioni a diversi artisti rinascimentali, ma Bruno Toscano afferma che gli affreschi alle pareti sono di Jacopo Siculo mentre quelli della volta sono di un altro maestro. L’ autore delle decorazioni della volta, invece, viene identificato (nel 1980) da Giovanna Sapori come Giovanni da Spoleto, per analogie con gli affreschi nell’abside a Santa Maria Assunta in Arrone, realizzati insieme a Vincenzo Tamagni. I dipinti della cappella dell’Assunta, opera di Jacopo Siculo sono: l’ Assunta Venerata dal Vecovo Francesco Eroli (parete d’altare); Crocifisso con due angeli e apostoli (parete d altare); Aronne, San Girolamo Penitente (parete d’arcata); Elia rapito sul carro di fuoco, Vocazione di Pietro (parete di fronte all’altare); Eliseo e sue storie, San Michele Arcangelo e Santa Lucia (parete verso la piazza).Tutti realizzati con olio su muro e in affresco. In questa cappella Francesco Eroli nipote di Costantino, volle realizzare la maggiore testimonianza nella città del prestigio suo personale e della famiglia. La cappella, assai più ampia di quella realizzata dal suo avo (e affrescata dal Pintoricchio) comunica con essa con un piccolo vano decorato con paesaggi e nella volta con ornamenti vegetali e figure, ospitanti i sepolcri dei due vescovi.
La cappella fu restaurata nel 1922 da T. Venturini-Papari. La cappella, di pianta quadrata con copertura a volta a crociera ancora oggi e provvista di pavimento originario e di un sedile in pietra sorretto da pilastrini scolpiti, mentre e’ scomparsa la “tazza battesimale” che era al centro. Nelle pareti affrescate dal nostro Jacopo, secondo Bruno Toscano ” e’ assai sensibile alla cultura raffaellesca della Logge”; “secondo G.Sapori il ritmo ampio dei pilastri dipinti che scandiscono le scene, la decorazione a grottesche del fregio al di sopra di esse e degli agganci delle finestre, mensole, cartelle e l’alto basamento a finto marmo evocano la magnificenza dei modelli romani dei primi decenni del secolo”.
Soffermiamoci sulla parete d’altare, dove entro una mostra in pietra scolpita, di gusto classicheggiante e’ raffigurato il Vescovo Francesco Eroli genuflesso che venera l’Assunta. Indossa un piviale, nel cui contorno sono raffigurate scene di grande gusto miniatorio. Sui lati fuori dalla mostra scolpita, a sinistra un gruppo di apostoli con San Pietro, a destra apostoli e il Battista; in alto, sullo sfondo di un paesaggio umbro il Crocifisso con due angeli; Insomma una visita alla cappella Eroli a Spoleto non dovrà mancare se vi capita di trascorrere un fortunato soggiorno nello spoletino.
Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.