DERUTA – Ci sono notizie che ti interessano, incuriosiscono, interrogano. Altre, semplicemente, ti piacciono. Come, per quanto mi riguarda, in questo il caso: il Comune di Deruta, stamani, ha posizionato quattro orci in terracotta “vere e proprie opere d’arte a cielo aperto, un piccolo museo open air” che, come ha spiegato l’assessore Rodolfo Nardoni, “uniscono il valore dei nostri artisti locali a quello del rispetto per l’ambiente e della raccolta differenziata”.
Di questi tempi dove trovare il bello è un’esigenza, cosa c’è di meglio di meglio che fare dell’esigenza (gettare una cartaccia) il bello? Geniale.
“Vorremmo ringraziare – hanno di conseguenza detto il sindaco Michele Toniaccini, gli assessori Rodolfo Nardoni e Cristina Canuti – i nostri artisti, gli antichi maestri di terracotta di Ripabianca, che hanno realizzato magistralmente i manufatti che sono espressione, insieme agli produttori di terracotta e artisti di Deruta, del nostro tessuto economico, della nostra tradizione, della nostra identità. Un patrimonio che non deve andare disperso e che ci auguriamo possa essere tramandato alle giovani generazioni.
Sono stati mesi difficili sotto tanti punti di vista, aggravati da un pregresso altrettanto negativo per l’economia. Ora è tempo di guardare avanti, di avere una visione futura della città che sappia coniugare sicurezza, sviluppo e turismo, passando attraverso il sociale che è e resta cuore della nostra comunità. In tutto ciò, l’arredo urbano è un tassello, importante e non secondario, di questa progettualità, soprattutto se capace di esaltare le nostre eccellenze, come in questo caso”.
Se avrò una carta da buttare passando da quelle parti, magari, cercherò uno di quei quattro orci, segno di grande civismo, infinita storia, perizia artigiana e concreta materia di un nuovo, vecchio, saper vivere.
Grazie Deruta.