Abbiamo più volte su Vivo Umbria parlato dell’Isuc, l’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea presieduto dal “dimissionato” Mario Tosti, professore ordinario di Storia Moderna nell’Ateneo di Perugia. Questo per dare da un lato conto della intensa attività svolta sul territorio da ricercatori molto motivati, oltre che preparati; dall’altro perché c’è da capire che futuro avrà l’Istituto a distanza di tre mesi, ormai, dall’annuncio da parte della Giunta Regionale della nomina di un Commissario. A dire la verità il 21 aprile scorso era emersa la notizia della nomina dell’avvocato Walter Biscotti su indicazione di Donatella Tesei che l’ha comunicata al presidente dell’assemblea legislativa Marco Squarta che ha dato il suo parere favorevole alla proposta avanzata dalla presidente della giunta regionale. Su queste colonne precisammo che la nomina doveva essere ratificata con una apposita delibera. Ad oggi, questa formalizzazione, a quanto risulta, non c’è stata. Dunque oggi accogliamo con grande interesse, speriamo condiviso da molti, la comunicazione firmata dai componenti del consiglio d’amministrazione dell’Isuc professoressa Carla Arconte, professor Pasquale Guerra, professor Luca La Rovere, dottoressa Mirella Pioli e architetto Emanuela Venturi. Eccola.
“Gli organi dell’Istituto – si legge – pur non avendo più sulla carta la legittimazione a svolgere la propria funzione, non possono non esprimere la loro preoccupazione per il destino dell’Istituto. Che ne sarà delle numerose attività scientifiche, didattiche e divulgative già programmate o addirittura già avviate? Della consolidata rete di collaborazione con le principali istituzioni culturali e delle agenzie formative del territorio e nazionali?
Molte le questioni che necessitano un’urgente soluzione. In primo luogo sarebbe necessario conoscere l’effettiva disponibilità finanziaria dell’Istituto, al netto del compenso destinato al Commissario. A tal fine, occorrerebbe insediare al più presto un nuovo Collegio dei Revisori dei Conti, attualmente privo di Presidente e con gli altri membri in scadenza, al fine di provvedere, nei tempi opportuni, all’adempimento di tutti gli atti previsti dalle norme sulla contabilità e la finanza pubblica.
Resta poi da portare avanti almeno l’attività scientifica e didattica programmata per l’anno in corso e per il prossimo. In particolare, è necessario definire, fin da subito, gli eventi inerenti il Giorno della Memoria, con cui la Repubblica italiana ricorda la Shoah, e il Giorno del Ricordo, che rievoca le vicende del confine Orientale e delle foibe. Nel recente passato, queste ricorrenze sono state illustrate con convegni nazionali, incontri con i testimoni, laboratori e lezioni nelle scuole.
Sono al momento sospesi anche tutti i progetti di ricerca già avviati. Per esempio, quello che ha per oggetto il Fondo archivistico di Ugo Baduel, avuto per lascito testamentario della moglie Laura Lilli, di recente ordinato e consultabile presso l’Isuc. Il progetto, che intende approfondire la figura di questo protagonista della vita politica italiana e il suo rapporto con la sua città\regione di origine, prevede l’organizzazione di un convegno e di una mostra. Resta da completare il progetto dal titolo: Il verde della memoria. Parchi e Viali della Rimembranza in Umbria. Istituiti nel primo dopoguerra per ricordare i caduti e dichiarati nel 2008 bene culturale dal Ministero per i Beni culturali e paesaggistici, la ricerca si propone di valorizzazione la presenza sul territorio umbro dei archi della Rimembranza, attraverso il loro censimento e la ricostruzione del contributo fornito all’elaborazione della memoria collettiva della guerra mondiale e, quando possibile, delle biografie dei caduti umbri.
Nel settembre 2019 è stata firmata una convenzione con GoSource Italy per la realizzazione di una ricerca della durata di 16 mesi sulla Storia dell’Elettrocarbonium, che ha fatto entrare nelle casse dell’istituto la somma di Euro 10.000. I risultati del lavoro saranno oggetto di una pubblicazione e di un convegno a cura dell’Isuc, nei quali le vicende della fabbrica narnese verranno inserite nel contesto nazionale. Altro impegno quello con un gruppo di docenti dell’Università della Calabria per portare avanti un progetto di ricerca nazionale sulle elezioni amministrative del 1946, con particolare riferimento al voto alle donne e alla rappresentanza di genere. Nel marzo 2020 si sarebbe dovuto tenere un convegno sulla figura di Fernanda Maretici: politica e amministratrice perugina, organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia. Anche in questo caso occorrerebbe fissare una nuova data per tenere l’evento entro l’anno.
Altra attività che richiede una costante attività di ricerca è l’implementazione dei due Dizionari on-line realizzati dall’Isuc e consultabili attraverso il suo sito: il Dizionario biografico umbro dell’antifascismo e della Resistenza e il Dizionario biografico dei sindaci dell’Umbria dal secondo dopoguerra, quest’ultimo realizzato in collaborazione con il Sicor. Strumenti indispensabili per le ricerche sul tema e molto utilizzati da studiosi, studenti e semplici appassionati.
L’Isuc, inoltre, fa parte della rete degli istituti collegati all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, il quale ha proposto alcuni temi sui quali coinvolgere la Rete. L’Istituto ha già preso l’impegno a collaborare per lo sviluppo di alcuni temi con convegni, seminari, attività formative per i docenti delle scuole: Costituente e Costituzione, La divulgazione della storia (Public History) e il calendario civile, Censimento e uso delle fonti orali, La violenza in Italia nel primo dopoguerra.
Tutti i progetti di ricerca menzionati sono stati avviati dai sette ricercatori dell’Istituto, le cui professionalità si sono formate nel corso di anni di collaborazione, nei quali al lavoro di ricerca e di documentazione si è spesso affiancato quello burocratico/amministrativo. Perché l’Istituto non è mai stato un ‘carrozzone regionale’, ma ha sempre utilizzato solo le risorse umane necessarie a portare avanti i propri compiti istituzionali. Il contributo dei collaboratori è stato di fondamentale importanza per fare dell’Istituto un attivo centro di ricerca scientifica e di promozione culturale del territorio, come documentato dal notiziario Isuc/Informa e dalle informazioni pubblicate nel sito dell’Istituto (isuc.crumbria.it). Disperdere un simile patrimonio di competenze, accumulato negli anni, sarebbe una scelta miope e irragionevole.
Si spera poi che possano proseguire gli incontri, i seminari e le presentazioni di volumi in collaborazione con La Fondazione Ranieri di Sorbello e con le Università. In particolare, nell’ambito del 50° anniversario dell’Istituzione della Regione, si prevedeva di presentare al pubblico i due volumi, pubblicati nel 2019, La Regione e l’Umbria, nati dalla collaborazione degli Istituti di ricerca regionali (Isuc, che aveva il coordinamento, Centro di Studi giuridici e politici, Aur) e le due Università, che ripercorrono la storia della Regione dalla sua istituzione ai giorni nostri.
Nell’ultimo triennio l’Isuc, in base alla convenzione stipulata tra l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri-Rete degli Istituti per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea e il ministero dell’Istruzione, ha usufruito di una comandata, attualmente responsabile della sezione didattica. Nel prossimo mese di giugno verrà pubblicato dall’Ufficio scolastico regionale il nuovo bando per l’assegnazione dei comandi. È urgente, quindi, avviare le procedure per ottenere un docente comandato presso l’Istituto, la cui presenza è fondamentale per tenere aperto lo Sportello scuola, un servizio di consulenza ed assistenza alla progettualità delle scuole del territorio, per programmare i laboratori didattici nelle scuole, vero fiore all’occhiello dell’Istituto, che nel solo 2019 hanno coinvolto circa 1.800 studenti della Regione, e per proseguire l’attività formativa dei docenti.
Per le ragioni dette – concludono i component del consiglio d’amministrazione – è necessario che l’Istituto sia messo in grado di riprendere al più presto la sua attività. In particolare è indifferibile un chiarimento circa la posizione dei collaboratori, che permetta loro di aggiornare e proseguire le attività fondamentali di formazione, didattica e ricerca, prevedendo, eventualmente, la proroga dei contratti attualmente in essere – come disposto già da altri Enti e Istituzioni – per portare a termine i progetti già avviati e sospesi anche per la chiusura di biblioteche e archivi a causa dell’emergenza Covid-19″.