CASCIA – I lavori inizieranno entro la fine dell’anno, per una spesa di 14 milioni di euro, obbiettivo la creazione del nuovo polo scolastico di Cascia, moderno e sicuro, che sorgerà nella parte alta della città che riunisce elementari, medie, Ipsia, alberghiero, liceo scientifico ed una palestra.
Il progetto è stato al centro dell’incontro pubblico tenuto nel pomeriggio di venerdì scorso nella città di Santa Rita, alla presenza del Commissario straordinario per la ricostruzione, organizzato dal Comune per condividere con la popolazione i rappresentanti della macchina della ricostruzione e la dirigenza scolastica la conclusione del cammino che ha portato dalla definizione del progetto.
IL PROGETTO
Il nuovo edificio verrà realizzato in sostituzione delle precedenti strutture danneggiate dagli eventi sismici e conterrà tutto il fabbisogno scolastico: due sezioni di elementari, due sezioni di medie, e tre indirizzi delle superiori (IPSIA, Liceo Scientifico e istituto alberghiero). Sarà realizzata una palestra e tutti i laboratori, mensa e servizi necessari per le attività didattiche. La struttura sarà realizzata su isolatori sismici, con l’impiego dei migliori materiali e dei più avanzati componenti tecnologici (riscaldamento, raffrescamento, filtraggio dell’aria e domotica per la gestione della luce).
L’idea progettuale è realizzare un edificio formato da tre corpi con all’interno due grandi corti di collegamento: nel primo si avrà la scuola primaria (a piano terreno) e la scuola media al piano primo. Nel secondo corpo andrà l’Ipisia con laboratori al piano terreno, il liceo scientifico con laboratori al primo piano. Il terzo corpo ospiterà una palestra al piano terreno e al primo piano l’istituto alberghiero.
L’edificio sorgerà dove già oggi sono presenti delle strutture che verranno demolite e la sua realizzazione avverrà anche mediante l’abbassamento della collina, creando un’unica quota che si collocherà a circa tre metri, o meglio un piano sotto all’attuale tetto dell’ipsia e quindi sarà più basso e meno percepibile dal centro storico rispetto all’impatto della scuola preesistente.
A supporto delle esigenze del nuovo polo scolastico verrà realizzata una nuova viabilità più funzionale all’accesso.
HANNO DETTO
“Con questa operazione – è stato detto dal Comune – si uniscono tutte le scuole preesistenti e diventerà così un istituto comprensivo. Si tratta di una struttura che andrà a completare un processo iniziato a seguito di diversi terremoti ed ora con le nuove tecnologie si auspica che possa durare per molti anni a venire”.
Da fonte commissariale è stato rimarcato come “in tutto il cratere complessivamente si stanno ricostruendo 460 scuole e questo nuovo complesso di Cascia è la dimostrazione che da esperienze negative come i terremoti possano nascere nuove opportunità. Del resto siamo in una terra di terremoti ed è necessario dotarsi di infrastrutture moderne ed antisismiche per conviverci al meglio”.
La Provincia di Perugia, presente all’incontro per la sua competenza in edilizia scolastica, si è dichiarata soddisfatta del progetto perché si tratta di una struttura innovativa, all’avanguardia, sicura che riesce a rispondere alle esigenze didattiche. L’ente in questa materia può contare su circa 260 milioni di risorse da spendere di cui: 57mln di fondi PNRR con scadenze molto dirette, 11 milioni di fondi europei e 197mln di fondi sisma con ordinanze e tra queste la numero 31/2021 con 140 milioni ne costituisce la parte più cospicua. A tal fine, l’incontro di ieri è stata anche l’occasione per ribadire al Commissario la necessità di tecnici che siano a supporto dell’ente per dar corso a questa ordinanza.
La dirigente scolastica Rosella Tonti si è detta soddisfatta per questa nuova scuola ed ha ricordato come “in questi otto anni si sia fatto uno sforzo non solo di mantenere il numero degli alunni ma potenziarlo con progetti di qualità, cercando di trasformare le criticità di questo territorio in opportunità”. Tonti ha infine ricordato il decreto legge 3/2023 “Interventi urgenti in materia di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi e di protezione civile” che ha messo nero su bianco la possibilità di mantenere il numero di alunni per classi ai livelli del 2016 invariato fino al 2029”.