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Casa di riposo "Andrea Rossi" di Assisi: la solidarietà non dimentica gli anziani

ASSISILa fase 1 dell’emergenza coronavirus si è conclusa ma per gli anziani della Casa di Riposo “Andrea Rossi” di Assisi le precauzioni e le attenzioni non sono mai abbastanza e la loro tutela è nostra assoluta priorità.
“Le spese per affrontare al meglio questo difficile momento – si legge nella nota della Casa – sono state e continuano ad essere tante, spesso al limite delle possibilità, ma siamo sempre stati certi che la comunità non avrebbe abbandonato i suoi anziani. E così è stato.
Le offerte di aiuto di ogni tipo che sono pervenute, da quelle economiche alle donazioni di DPI, ci hanno davvero commosso e non solo ci hanno aiutati concretamente, ma hanno rappresentato una ulteriore motivazione per l’amministrazione e tutto il personale ad andare avanti con ancora più determinazione. I nostri operatori, già impegnati senza risparmiarsi nelle normali operazioni di cura dei nostri ospiti, hanno affrontato con serietà e dedizione anche il complicarsi delle pratiche più usuali, a causa delle norme di sicurezza che andavano e sono state seguite. Sentire il sostegno di tanti privati, associazioni, imprese, ha in qualche modo alleggerito il loro lavoro, attraverso la consapevolezza che lo si sta facendo anche in nome di una intera comunità.
Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini finora e, in particolar modo, il dottor Giampiero Bianconi, attento alle esigenze della nostra casa di riposo fin dall’inizio dell’emergenza: attraverso la sua donazione abbiamo potuto eseguire una importante opera di sanificazione a fondo dell’intera struttura e degli spazi esterni, condizione indispensabile per la salute e la sicurezza di tutti. Consapevoli che la fase 2 non ci farà abbassare la guardia, continuiamo a contare sull’appoggio di tutti quelli che vorranno aiutarci, nel modo in cui sarà possibile, a garantire salute, sicurezza e benessere dei nostri anziani, certamente i più fragili soprattutto in questo momento storico. Grazie a tutti coloro che ci sono stati, che ci sono e che, speriamo, continueranno ad esserci“.

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