Sforzi immani, difficoltà contabili inimmaginabili, stanchezza per lunghi aggiustamenti di bilancio con un occhio sempre rivolto all’Europa oltre che ai conti pubblici. Riunioni complesse con i ministri, con i referenti dei partiti. Va tutto bene. Però caro presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non è stato elegante, per usare un eufemismo, annunciare le misure per aiutare a far sopravvivere la cultura, premettendo che “ci fa divertire”.
Vivo Umbria fornirà a breve, nel momento in cui verranno dettagliate, le misure che lei ha previsto considerando, si spera, il senso del valore anche economico oltre che di assoluta e indiscutibile emancipazione sociale che la cultura riveste per il Paese. Per il momento, ci permetta, c’è poco di che divertirsi.