Capitale italiana della cultura 2026: per l’Umbria Todi e le Terre dell’Olio e del Sagrantino

ROMA – Il ministero della Cultura ha reso noto che in 26, tra città e unioni di Comuni, hanno inviato la manifestazione d’interesse per il bando “Capitale italiana della cultura 2026”. Presenti 14 regioni. Per l’Umbria hanno deciso di concorrere Todi e l’Unione dei Comuni “Terre dell’Olio e del Sagrantino”. La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.

COSA ACCADE ORA

Per proseguire la corsa verso il titolo, le aspiranti Capitali dovranno perfezionare la loro candidatura inviando entro il prossimo 27 settembre con un dossier che sarà sottoposto successivamente alla valutazione di una commissione composta da sette esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica.

L’ELENCO

In odine alfabetico, ecco le città che hanno presentato la domanda per il 2026

1.     Agnone (Isernia) – Molise

2.     Alba (Cuneo) – Piemonte

3.     Bernalda (Matera) – Basilicata

4.     Carpi (Modena) – Emilia Romagna

5.     Cleto (Cosenza) – Calabria

6.     Cosenza – Calabria

7.     Gaeta (Latina) – Lazio

8.     L’Aquila – Abruzzo

9.     Latina – Lazio

10.  Lucca – Toscana

11.  Lucera (Foggia) – Puglia

12.  Maratea (Potenza) – Basilicata

13.  Marcellinara (Catanzaro) – Calabria

14.  Massa (Massa – Carrara) – Toscana

15.  Moliterno (Potenza) – Basilicata

16. Nuoro – Sardegna

17.  Pantelleria (Trapani) – Sicilia

18.  Potenza – Basilicata

19.  Rimini – Emilia Romagna

20.  Senigallia (Ancona) – Marche

21.  Todi – Umbria

22.  Treviso – Veneto

23. Unione dei Comuni dei Monti Dauni (Foggia) – Puglia

24. Unione dei Comuni “Terre dell’Olio e del Sagrantino” (Perugia) – Umbria

25. Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena) – Toscana

26. Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana
(Arezzo) – Toscana

IL DOSSIER

Dovrà contener:

1. Un titolo

2. Il progetto culturale della durata di un anno, inclusivo del cronoprogramma e delle singole attività previste

3. L’organo incaricato dell’elaborazione e promozione del progetto, della sua attuazione e del monitoraggio dei risultati, con l’individuazione di un’apposita figura responsabile

4. La valutazione di sostenibilità economico-finanziaria del progetto culturale proposto; gli obiettivi perseguiti.

LE DATE

Entro il 15 dicembre 2023, la commissione definirà la short list delle 10 città finaliste, e la procedura di valutazione – dopo l’audizione pubblica dei progetti finalisti entro il 14 marzo 2024 – si concluderà per il 29 marzo 2024 con la proclamazione della Capitale italiana della cultura 2026.

PALMARES

L’ultima città ad essere insignita del titolo è stata Agrigento per il 2025, preceduta da Pesaro che diventerà capitale della cultura nel 2024 e da Bergamo e Brescia che sono insieme la Capitale italiana della cultura attualmente in carica per il 2023. La prima a ottenere questo riconoscimento è stata Mantova nel 2016. Poi sono seguite Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza Covid-19, nel 2022 è stata Procida.

Redazione Vivo Umbria: