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Cantamaggio ternano; dopo due anni di pandemia si torna alla tradizione. Intervista con il presidente dell’Ente

TERNI – Dopo due anni di pandemia, in città si torna a parlare di Cantamaggio. Quest’anno infatti, dopo due edizioni autunnali, la festa tornerà con la tradizionale sfilata dei grandi carri in programma per il 21 maggio. Ne parliamo con Maurizio Castellani, presidente dell’Ente Cantamaggio Ternano.

Com’è tornare a fare la festa dopo due anni di pandemia?

È una bella scommessa, non è facile perché il Covid c’è ancora. Quest’anno vogliamo ritornare alla tradizione con i carri, le poesie, le canzoni. Ci siamo mossi un po’ tardi ma l’aver posticipato la sfilata alla fine ci ha portato fortuna perché a maggio ci saranno meno limitazioni.

Che cosa ci si può aspettare da questa nuova edizione?

Una ripresa del Cantamaggio tradizionale, che è la cosa più bella. Io volevo fare tante cose però ancora non è nelle possibilità. Siamo ottimisti, già la presenza del pubblico è una conquista.

Che rispondenza avete avuto con l’annuncio “Diventa Maggiaiolo”?

Sono arrivate persone nuove e collaboriamo con le scuole, su cui puntiamo molto. Vogliamo che i giovani si innamorino del Cantamaggio. In generale, siamo soddisfatti, abbiamo avuto una buona risposta.

Che potenzialità ha il Cantamaggio per il rilancio della città di Terni?

Il Cantamaggio è la festa popolare più importante della città. Noi ad esempio siamo gli unici che fanno i carri di notte, illuminati, nelle altre città non è così. Vorrei che questa festa superasse i confini cittadini ma per farlo ci vuole la collaborazione di tutti, dell’amministrazione, degli enti, delle associazioni. Dobbiamo diventare più bravi a vendere i nostri prodotti.

Sara Costanzi

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