CALVI DELL’UMBRIA – Da oggi, lunedì 18 maggio, a tutte le famiglie calvesi viene consegnata, casa per casa, la fettuccia con una immagine di San Pancrazio da parte della Protezione civile locale. Si tratta di tradizioni religiose che affondano le loro radici nella ritualità di popolo e, per questo, per noi di Vivo Umbria assumono significati importanti al di là del Credo.
Dunque: la festa di San Pancrazio si è conclusa giovedì 14 maggio nell’Aula consiliare e, come da tradizione, il Gonfaloniere ha riconsegnato uno dei quattro stendardi al sindaco di Calvi dell’Umbria, Guido Grillini.
In nome del Santo si è proseguito con il taglio della fettuccia bianca e rossa che addobba lo stendardo, andando così ad archiviare definitivamente questa edizione 2020 della festa patronale. Come aveva annunciato il primo cittadino, l’amministrazione comunale ha organizzato degli eventi simbolici, di breve durata e rigorosamente a porte chiuse e senza presenza di pubblico, rispettando le norme di sicurezza. Gli eventi sono stati seguiti dalla popolazione calvese in diretta streaming sulla pagina ufficiale Facebook del Comune di Calvi dell’Umbria.
“E’ stata una festa di San Pancrazio stranissima – ha confessato il sindaco Grillini -. Quest’anno purtroppo a causa del coronavirus non si è svolta come noi avremmo voluto e come ci è stata tramandata da secoli. Ma abbiamo comunque voluto onorare San Pancrazio con alcuni simboli importanti e fondamentali per ognuno di noi. Anche la cerimonia di chiusura con la riconsegna di uno dei quattro stendardi è uno di quei simboli essenziali per la condivisione della festa. Così come la distribuzione del piccolo nastro bianco e rosso che addobba lo stesso stendardo e che viene ritagliato e che ogni calvese ha nella sua casa o nella macchina. Sono simboli che rimarranno a memoria di questa festa diversa dal solito ma per certi aspetti molto più profondamente vissuta”.
Il sindaco Guido Grillini ha ringraziato le Forze dell’Ordine, la Pro loco, la Protezione civile, le persone che hanno contribuito fattivamente e con passione alla realizzazione degli eventi e “i cittadini che hanno seguito con amore e devozione gli eventi in diretta e li hanno vissuti come se fossero stati presenti”. Ecco, in sequenza, gli eventi che hanno caratterizzato il rituale: la preghiera del signorino e la vestizione dello stendardo, la santa messa con il vescovo Giuseppe Piemontese e la benedizione in piazza, la revisione dei confini, il battaglione, ed infine la riconsegna dello stendardo e il taglio della fettuccia.