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Cai Città di Castello – Itinerario: sulle orme dei Baroni Franchetti

UN ANELLO DI  PARTICOLARE INTERESSE STORICO, CULTURALE E BOTANICO NEI LUOGHI CHE VIDERO L’OPERA DI ALTO VALORE SOCIALE DEI BARONI FRANCHETTI

 

Escursione ad anello, di particolare interesse storico, culturale e botanico, può essere preceduta da una visita guidata ai luoghi che ancora oggi tengono in vita l’operato illuminato dei Baroni Leopoldo e Alice (Hallgarten) Franchetti a Città di Castello: Villa Montesca, residenza estiva che i baroni Leopoldo e Giulio Franchetti fecero erigere, nella seconda metà dell’Ottocento, sul versante del Monte Arnato, su progetto dell’architetto fiorentino Giuseppe Boccini, oggi sede della Fondazione Centro Studi Villa Montesca, e il parco secolare che ospita specie esotiche e mediterranee.

Villa Montesca

E infine la scuola elementare della Montesca, dove Maria Montessori sperimentò il suo metodo. Da Città di Castello si raggiunge il parcheggio ubicato nell’area esterna a Villa Montesca. Prima di iniziare l’escursione è consigliata la visita guidata del prestigioso edificio e del Parco omonimo. Residenza estiva che i baroni Leopoldo e Giulio Franchetti fecero erigere, nella seconda metà dell’Ottocento, sul versante digradante del monte Arnato, su progetto dell’architetto fiorentino Giuseppe Boccini, oggi sede della Fondazione Centro Studi Villa Montesca e del Parco secolare dove specie esotiche e mediterranee sono presenti ancora oggi e sono oggetto di interesse da parte di botanici ed ambientalisti. Dopo la visita guidata si esce dalla parte superiore (opposta all’ingresso) del parco e si gira a sinistra, percorrendo per un breve tratto via Alice Hallgarten fino ad incontrare sulla destra la segnaletica; qui si gira a destra, prendendo il sentiero Cai 150 che, a tratti alterni, costeggia o coincide con la strada asfaltata. Si continua sul sentiero fino a località Dogana, dove si incrocia il sentiero Cai 150b; lo si percorre salendo sulla destra fino a Monte Cedrone (762 m), la cui cima è contrassegnata da una grande croce metallica a memoria dei fatti  avvenuti durante la seconda guerra mondiale. Di qui il panorama si apre su tutta l’Alta Valle del Tevere: a ovest si staglia Monte Santa Maria Tiberina, riconoscibile dal profilo inconfondibile di Palazzo Bourbon del Monte; a nord Sansepolcro, terra di Piero della Francesca; e ancora, sul versante sud est, oltre a Città di Castello, l’antica Tifernum, nei giorni nitidi si scorgono i Monti Sibillini. Dalla cima di Monte Cedrone si scende leggermente sul sentiero CAI 150b, tra vigneti, case coloniche, campi e boschi, fino al punto in cui il tracciato incontra la Via di Francesco. Da questo momento in poi si procede piegando a destra e seguendo il percorso francescano verso sud in direzione dell’Eremo di Buon Riposo, luogo caro a San Francesco che era solito sostarvi durante i suoi spostamenti tra Assisi e La Verna.

Chiostro eremo del-buon riposo

Superato l’eremo (513 m), l’itinerario francescano incrocia il sentiero Cai n. 150a. Rimanendo sul percorso francescano, si procede in leggera discesa su strada asfaltata (per alcuni tratti) fino all’incrocio con via dell’Eremo; dal bivio si continua in direzione di via Alice Hallgarten, si supera una strettoia (vecchio ingresso della fattoria della Montesca) e ci si ricongiunge infine all’ingresso superiore del Parco di Villa Montesca, dove è iniziata l’escursione. Si ridiscende quindi al parcheggio attraversando il parco in direzione sud, verso l’ingresso principale.

SCHEDA TECNICA DELL’ESCURSIONE

Tipo di percorso: Anello

Dislivello in salita: +300 m

Distanza:                 12 km

Tempo di percorrenza:      4 ore        (escluse soste)

Difficoltà:    E (escursionistica)

Altitudine max:       762 m

Segnaletica:  Verticale: Tabellone (Pannello d’insieme) – Tabella segnavia – Tabella località – Orizzontale: segnavia semplici bianco e rosso e e a bandiera rosso-bianco-rosso – Segnaletica verticale e orizzontale la Via di Francesco blu e giallo e il tau giallo

Carta: Alto Tevere Umbro – Carta dei sentieri Scala 1:40000 – Fogli Città Di Castello e  Cagli. Reperibile C/O La Sez. Cai Di Città Di Castello

LABORATORIO D’ARTE TESSILE “TELA UMBRA”

Consigliata la visita alla Tela Umbra, Laboratorio d’arte tessile, i cui preziosi manufatti di puro lino, apprezzati in tutto il mondo, sono ancora realizzati con i telai originali e al museo nelle cui storiche stanze  è conservato l’archivio documentale, fotografico insieme ai materiali recuperati dalle scuole rurali di Montesca  e Rovigliano.

Il Laboratorio Tela Umbra fu fondato dai baroni nel 1908. Determinante furono  l’approccio imprenditoriale e la visione sociale di Alice Hallgarten che, appena arrivata a Città di Castello nel 1900, riversò la sua attenzione alle condizioni di miseria e arretratezza culturale delle famiglie dei coloni e delle persone più povere delle città. Partendo dalla constatazione che in tutte le case contadine le donne utilizzavano il telaio per il fabbisogno familiare, dette inizio il 1° maggio 1908 alle attività del laboratorio della Tela Umbra che ancora costituisce una delle prestazioni artistiche più prestigiose.

NOTIZIE STORICHE  SULLA SCUOLA DELLA MONTESCA

“La Scuola della Montesca (organizzata all’interno della villa e di Rovigliano) è una di quelle espressioni più significative di tendenze riformatrici che si svilupparono in Italia. Considerata, inoltre, parte integrante di quel movimento dell’ ”Educazione Nuova” conosciuto maggiormente con l’espressione di “Scuola Attiva” e che si sviluppò in Europa e in altri paesi del mondo dalla fine dell’ottocento fino alla prima metà del novecento.

Le istituzioni Franchetti, compresa la Scuola della Montesca, vengono spesso definite come iniziative locali provvidenziali, ma la verità è che ebbero un’ importante dimensione internazionale frutto di intense collaborazioni e scambi continui con istituzioni straniere; senza contare i numerosi rapporti avuti con personalità ed educatori, italiani e non, tra i più  brillanti dell’epoca.

Non mancarono infatti numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero tra cui il conferimento, a questa istituzione, del primo premio e della medaglia d’oro.

Questo successo fu per l’istituzione la consacrazione internazionale. Il merito spetta sicuramente ai legami che la baronessa (Alice Hallgarten ndr.) era solita coltivare negli ambienti stranieri che frequentava con regolarità e all’autorevolezza del senatore Franchetti, che favorì in ogni modo le iniziative della consorte.

Alice Hallgarten Franchetti

Alla base del progetto educativo della Montesca c’è innanzitutto una forte spinta filantropica; come abbiamo visto precedentemente la vita di entrambi i coniugi era fortemente caratterizzata da questo desiderio fortissimo di aiutare e di agire a vantaggio degli altri per mezzo di iniziative private. Venne così  istituita nel 1901 nel comune di Città di Castello, nella frazione di Montesca.

Si trattava di una scuola elementare mista con corsi inferiori e superiori, gratuita, legalmente riconosciuta, ma a carico dell’ente promotore; era una scuola per i figli dei contadini, con sede nella villa padronale e che poteva ospitare fino a 40 bambini. Ben  presto divenne celebre per alcune creazioni didattiche fra cui il “Calendario” che veniva costruito ogni giorno dalle scolaresche e l’Ufficio Meteorologico, sempre tenuto dagli allievi, che divenne famoso perché trasmetteva le osservazioni direttamente all’Ufficio statale centrale di meteorologia di Roma.

Fu sperimentato anche un  metodo didattico completamente nuovo che aveva come  principio fondamentale il vivere con la natura e che si attuava con un tipo di insegnamento centrato sulla coltivazione degli orticelli. La Montesca era ormai il punto di riferimento, di incontro e di confronto per un numero sempre maggiore di pedagogisti italiani e stranieri; non stupisce il fatto che la Montessori scelse proprio questa istituzione per far conoscere a tutto il mondo il metodo educativo applicato nelle Case dei bambini.”

(Tratto dalla Tesi di Laurea di Mirko Ruffoni)

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