PERUGIA – E’ una eccellenza della musica da camera a livello internazionale: il Trio di Parma sarà protagonista del prossimo appuntamento con Gli Amici della Musica di Perugia, alla Sala dei Notari, di Palazzo dei Priori, alle 20.30.
Un trio nato ai tempi del Conservatorio e rimasto solido per ben 32 anni: “A unirci – racconta il maestro Enrico Bronzi, componente del Trio, al violoncello, nonché direttore artistico della Fondazione Perugia Musica Classica onlus – sono proprio le differenze. Eravamo studenti ed è raro che si resti per così tanto tempo in un gruppo. Ma abbiamo continuato, pur nella profonda diversità di ognuno di noi. C’è una sorta di complementarietà. Questa nostra esperienza mostra l’aspetto migliore del fare musica da camera, che non significa pensarla sempre allo stesso modo, ma cercare delle sintesi fra posizioni diverse e alla fine ciò che si genera è altro dalle opinioni di ciascuno”. Con lui, Alberto Miodini, pianoforte e Ivan Rabaglia, violino. In programma, il Trio in si maggiore op. 8 di Johannes Brahms e il Trio in la minore op. 50 di Piotr Ilic Tchaikovsky.
“Presentiamo – prosegue il maestro – due aspetti opposti del tardo romanticismo, due colossi che noi amiamo, ma che tra di loro non si amavano molto. Due tra i più grandi geni di quell’epoca”.
Dal 1990, anno della sua fondazione al Conservatorio parmigiano “A. Boito”, il Trio di Parma ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali (Concorso Internazionale “Vittorio Gui” di Firenze, Concorso Internazionale di Musica da Camera di Melbourne, Concorso Internazionale della ARD di Monaco, Concorso Internazionale di Musica da Camera di Lione) e, nel 2000, è stato scelto per partecipare all’Isaac Stern Chamber Music Workshop presso la Carnegie Hall di New York. Vincitore nel 1994 del “Premio Abbiati”, assegnato dall’Associazione Nazionale della Critica Musicale, come miglior complesso cameristico, negli anni il Trio di Parma è stato invitato dalle più importanti istituzioni musicali in Italia e all’estero e ha collaborato con importanti musicisti come Vladimir Delman, Carl Melles, Anton Nanut, Bruno Giuranna, Alessandro Carbonare ed Eduard Brunner.
“Avremmo voluto festeggiare diversamente questo trentennio. Avremmo voluto ristabilire un contatto più personale con il nostro pubblico – afferma il direttore – anche con incontri di discussione sulla musica e sui suoi compositori. Mi manca molto il rapporto diretto e personale con il pubblico, il dialogo su ciò che c’è dietro le quinte di un concerto. Ma vi promettiamo che torneremo presto a fare questo lavoro di condivisione e di vicinanza, anche rispetto ai meccanismi della musica”.
Naighi