PERUGIA – Si respira un’aria familiare, accogliente, rigenerante alla Biblioteca Villa Urbani. Varcato il cancello d’ingresso in Via Pennacchi, si accede nello splendido giardino che avvolge tutta la struttura. Piante sempreverdi, alberi di alto fusto, panchine, tavoli in pietra, caratterizzano la parte esterna, in cui è possibile leggere, studiare, socializzare e meditare. Ad un passo dal centro storico di Perugia, ma con una prospettiva interessante che si affaccia su Via XX Settembre e sul parco della Pescaia, la Biblioteca Villa Urbani presenta le caratteristiche di una grande casa con ampie scale in marmo che collegano i vari piani, porte con particolari forme geometriche, i pavimenti interni in marmo e travertino, alcune decorazioni in legno che si trovano nelle stanze del piano terra e che fanno parte dell’arredo murale.
La villa, realizzata negli anni quaranta in stile neoliberty dall’architetto Pietro Fringuelli per volere del tipografo perugino Mario Urbani, prende nuovamente vita nel 1994 come Biblioteca comunale per ragazzi, conosciuta come Biblioteca Multimediale. E’ stata la prima in Umbria ad introdurre, accanto ai libri, documenti multimediali e postazioni internet.
Innovativa, indubbiamente, ma anche “raccolta”, consente agli utenti di godere di spazi o stanze che possono chiudersi e consentire pertanto la concentrazione più totale.
A piano terra la reception è poco visibile, si trova a destra, in un’area che affianca le scale. Subito sono esposte le novità letterarie e a sinistra le sale – tra libri di fotografia, scienze sociali e dell’informazione, religione, arti e sport – conducono al terrazzo esterno.
Di particolare bellezza è la stanza dove un tempo sorgeva l’antica cucina padronale, ristrutturata ed adibita ad accogliere, tra fornelli e dispensa, la sezione di culinaria ed una parte delle pubblicazioni donate da Clara Sereni. Lì il mondo dei libri si colora di testi di cucina, cinema, musica, teatro e riviste di spessore nazionale ed internazionale.
Un salone della casa è riservato alla proiezione di video, alle letture e agli eventi, mentre intorno al camino, un comodo spazio con poltrone è un piacevole angolo di conversazione e lettura contornato dalle sezioni di testi di geografia, storia, cultura ebraica, libri locali e letteratura inglese.
Al primo piano, raggiungibile oltre che con le scale di marmo, anche con un ampio ascensore per persone disabili o con ridotta mobilità, si arriva in un corridoio che si snoda ulteriormente in stanze ed uffici. In una teca è possibile ammirare un libro di proverbi interamente fatto a mano con tessuti e ricami. Qui è possibile entrare in uno spazio accogliente e colorato dedicato ai bambini, mentre ai giovani lettori è destinata la sala adolescenti.
C’è l’area ristoro con una radio vintage ed una sala colma di dvd. Molto carina la terrazza che presenta arredi moderni acquisiti attraverso la partecipazione affettuosa degli utenti.
Salendo ancora al secondo piano vi è la sala incontri, dove quotidianamente le scuole vengono accolte per incontri culturali. Numerosi sono i libri di letteratura straniera: americana, inglese, tedesca, giapponese, russa e spagnola. Non mancano testi dedicati a persone non vedenti o ipovedenti, curati, tattili, spesso rari.
Vi è, poi, una sala con un grande quadro realizzato dagli alunni dell’Istituto d’arte Bernardino di Betto e svariate postazioni internet.
Con la responsabile Gaia Rossetti il tour è proseguito fino all’illustrazione di tutte le caratteristiche più singolari, in cui è facile sentirsi “a casa”, ritrovare se stessi e ritrovare l’altro, esplorare nuovi orizzonti, insomma, vivere la biblioteca come luogo non comune. “Qui si vive la magia della coltivazione del dialogo, qui nascono le idee – sottolinea Gaia Rossetti – ognuno ha da dare perché ognuno è un libro vivente. Alcuni incontri sono a cura di volontari che mettono a disposizione tempo e competenze”.
Iniziative, incontri, dibattiti culturali, fanno sì che la Biblioteca Villa Urbani sia sempre attiva e vivaio di relazioni. La presenza dei giovani è rassicurante e fa pensare a Marc Brown che in un impeto di lucidità assoluta scrisse: “Divertirsi non è difficile quando hai una tessera della biblioteca”.